La disputa per la poltrona di dirigente dell'Ufficio Tecnico del Comune di Pompei è diventata materia di giudizio del Tribunale Amministrativo Regionale della Campania. L’architetto Gianfranco Marino ha chiesto l’annullamento della determinazione dirigenziale del I Settore Affari Generali e Finanziari del 7 dicembre dell’anno scorso, relativa alla delibera che riguardava la programmazione del fabbisogno del personale per il triennio 2017-2019 e degli atti consequenziali che sono scaturiti dalla medesima.
Nel ricorso è stato impugnato il provvedimento che dispone l’approvazione dell’avviso di mobilità volontaria per l’assunzione del dirigente tecnico ai sensi dell’art. 30 del D. Lgs. 165/2001. Marino ha ravvisato in detto provvedimento la lesione dei suoi interessi legittimi in quanto il medesimo professionista era stato idoneo (primo in graduatoria) al medesimo concorso in cui era stato assunto il suo predecessore Andrea Nunziata, che recentemente ha lasciato l’incarico.
In un primo tempo Marino era stato assunto per un periodo di tempo limitato dal commissario prefettizio dopo che era stata esperita la prescritta mobilità. Ora lui (e non solo lui) è del parere che tale procedura non debba essere reiterata una seconda volta. Di avviso nettamente opposto il dirigente del Personale, Eugenio Piscino, titolare della determina in giudizio, e l’esecutivo pompeiano diretto dal sindaco Pietro Amitrano. Motivo alla base della deliberazione della Giunta comunale che ha ravvisato la necessità per il Comune di Pompei di costituirsi formalmente nel giudizio (contro Marino) riguardo la disputa sulla procedura da seguire per l’assunzione a tempo indeterminato del dirigente dell’UTC.
E’ stato pertanto ritenuto opportuno tutelarsi in giudizio con un legale incaricato dal Comune al fine di contrastare nel merito la richiesta del ricorrente Marino. E’ stato all’uopo nominato quale legale dell’Ente l’avv. Antonio Messina, con studio a Napoli.
Intanto l’iter del concorso per mobilità al posto di dirigente ancora vacante, è stato avviato e Marino (che aveva lasciato per conclusione dell’incarico a tempo determinato) ha ricevuto un nuovo incarico nelle more dell’espletamento della procedura che il medesimo dirigente ha contestato davanti al Tar Campania.
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