Pompei città famosa per il suo Parco Archeologico, sito Unesco in quanto patrimonio dell’umanità, e conosciuta anche per il Santuario della Madonna del Rosario, sarà, il prossimo 30 giugno, teatro del “Gay Pride” regionale, l’evento che intende riaffermare e consolidare le istanze LGBT (sigla utilizzata per riferirsi a persone Lesbiche, Gay, Bisessuali e Transgender).
L’annuncio è ufficiale e, salvo impedimenti dell’ultimo momento, non si prevedono ripensamenti alla deliberazione assembleare di «Campania Rainbow», centro propulsore del mondo variopinto targato LGBT Campania. Il corteo avrà luogo nella città degli Scavi e del Santuario mariano il 30 giugno, come momento dell’«Onda Pride» nazionale. Un risveglio pieno dell’orgoglio LGBT che, dopo Salerno, Benevento, Caserta, Bagnoli, e diversi altri Pride napoletani, sfilerà sul territorio vesuviano. La preferenza di Pompei, insieme ai centri maggiori, è dovuta al grande interesse internazionale che richiama il suo nome, che rimanda inevitabilmente alla cultura pagana dell’antica Roma in cui vigeva la tolleranza sessuale.
Inutile dire che i temi in dibattito riguarderanno la frontiera (oramai superata) del matrimonio egualitario, sancito dalla “legge Cirinnà”. Prevista la redazione di un documento politico di sintesi e la presenza alla pubblica manifestazione di esponenti di spicco dei partiti laici e della società civile pompeiana. In ogni caso il “Pompei Pride 2018” sarà un’occasione in più di verifica dei risultati raggiunti sul tema attuale dei diritti civili.
Sabato 3 febbraio alle ore 16, presso la sede di «Arcigay Vesuvio Rainbow» a Torre Annunziata, si svolgerà la prima assemblea pubblica regionale per definire le modalità di organizzazione e partecipazione alla manifestazione.
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