Parte dalla rinascita di Pompei il rilancio della cultura come motore della ripresa economica in Italia. L’iniziativa del ministero dei Beni Culturali e del Turismo, targata Dario Franceschini, ha poi proseguito il suo successo con il boom dei musei, l’Art Bonus e le leggi su cinema e spettacoli. Alla fine è oggettivamente positivo il bilancio dei quattro anni del Mibact che ha avviato molte scelte irreversibili indipendentemente da chi si seguirà in sala di regia della Cultura italiana. Il ministro Franceschini, che il 23 dicembre è venuto a Pompei per inaugurare tre domus ed una mostra d’arte, ha fatto in via preliminare il bilancio del Grande Progetto Pompei, ed oggi riprende quel consuntivo all’interno di un discorso più ampio sul suo intervento ministeriale per la Cultura e lo spettacolo in Italia, partendo proprio dai risultati ottenuti a Pompei.
«Sono felice e orgoglioso della centralità che le politiche per la cultura e il turismo hanno conquistato in questa legislatura. Quello che abbiamo fatto in questi anni è stato scommettere sulla cultura come chiave per costruire il futuro», ha detto Franceschini. Che poi ha ricordato, primo fra tutti gli interventi del suo Ministero, quello che ha portato alla rinascita di Pompei. Franceschini ha successivamente sottolineato la riforma del suo Dicastero, finalizzata al superamento della contrapposizione tra la tutela e la valorizzazione del patrimonio, la nascita dell’Art Bonus, il superamento della presenza dei privati nella tutela del patrimonio, la creazione del sistema museale nazionale, con direttori selezionati con bandi internazionali, e la nuova articolazione delle Soprintendenze con presidi più efficienti e più vicini ai cittadini quali i Parchi Archeologici.
«Molte delle azioni di questi quattro anni - ha concluso Franceschini - sia in termini di risorse sia dal punto di vista di scelte e regole, sono irreversibili indipendentemente da chi si troverà al governo».
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