Il sindaco di Pompei Pietro Amitrano ha dimostrato nell’incontro di ieri (15 novembre), avuto con i rappresentanti di categoria del settore turistico-ricettivo (alberghi e bed & breakfast), una forte determinazione nel voler partire con l’inizio del 2018 nell’applicazione della tassa di soggiorno nel centro turistico mariano. Nonostante ciò, la proposta di delibera del nuovo regolamento della tassa, che ne prevede tra l’altro l’applicazione per tutto l’anno solare, e non solo durante il periodo di alta stagione (da aprile a settembre) - come avrebbero voluto i commercianti - non è prevista tra i punti all’ordine del giorno del prossimo Consiglio comunale fissato per il giorno 22 novembre.
La sua approvazione slitta, quindi, necessariamente a dicembre. Tempi troppo stretti, secondo Alfonso Conforti (il padre putativo della tassa) per partire a regime dal 1° gennaio 2018 nella sua applicazione concreta. E’ prevista invece, nella seduta del 22 novembre, l’approvazione del regolamento per l’esercizio del controllo analogo su aziende e società partecipate licenziato all’unanimità nella prima commissione consiliare presieduta da Raffaele De Gennaro. Durante la riunione è emerso un forte contrasto della minoranza nei confronti del presidente del consiglio Franco Gallo a causa dell’inserimento tra i punti all’ordine del giorno della delibera di regolamento comunale sulla monetizzazione delle aree da cedere per gli standards urbanistici.
I consiglieri di minoranza Alfonso Conforti ed Andreina Esposito hanno fatto notare, in quest’ultimo caso, che non ci sarebbe stato rispetto delle regole procedurali perché sarebbe stato saltato il parere della commissione urbanistica (che si riunisce oggi 16 novembre, data successiva alla convocazione del Consiglio) ma anche quella della prima commissione, che non ha ancora avuto all’ordine del giorno l’esame di detto regolamento. Franco Gallo, da parte sua, ha convenuto, insieme ai commissari di maggioranza, che non ci sarebbe stato alcun problema a protrarre i tempi di questa ultima delibera al fine di avere il consenso unanime sulla procedura se non nell’approvazione dei rispettivi provvedimenti.
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