Prima e terza commissione consiliare di Pompei (rispettivamente presiedute da Raffaele De Gennaro e Salvatore Perillo) si sono riunite venerdì scorso in seduta comuneed hanno rivisto i diversi punti d’applicazione della tassa di soggiorno sulla base dello schema approvato per il 2015 ma mai reso operativo a causa del Patto di Stabilità che fermò l’applicazione della tassa.
Ora, al contrario, c’è l’urgenza di partire dal 1° gennaio del 2018 per cercare di salvare un traballante bilancio, perché se è vero che le entrate della tassa di soggiorno non possono essere utilizzate per ripianarne il disavanzo è altrettanto vero che essa può coprire, con i suoi introiti, spese (accoglienza turistica, segnalazione stradale, arredo urbano, verde, manutenzione stradale) che altrimenti si dovrebbero fronteggiare con entrate di diversa natura. In altre parole si dovrebbero aumentare le tasse ai residenti.
Il dibattito tra esponenti di maggioranza e di minoranza delle due commissioni ha portato (anche su richiesta del sindaco e dell’esecutivo) all’aumento delle tariffe rispetto a quelle previste per il 2015. La proposta è per il pagamento di 2 euro a notte per gli alberghi ad una e due stelle e B&B; 3 euro per gli alberghi a tre stelle (la maggioranza delle strutture ricettive di Pompei); 4 euro per gli alberghi a 4 stelle e 5 euro per gli alberghi della categoria superiore. Il periodo di pagamento della tassa per i turisti non va esclusivamente dal 1° aprile al 31 ottobre (come previsto per il 2015) ma vale per tutto l’anno.
Si prevede che mediamente ci sono duecentomila pernottamenti l’anno a Pompei suddivisi tra meno di trenta alberghi e circa cento B&B.
Altri piccoli aggiustamenti hanno previsto le esenzioni dai pagamenti (praticamente solo agli autisti dei bus turistici) e l’elenco degli interventi (manutenzione strade e segnaletica) che potranno essere affrontati con il ricavato della tassa che a conti fatti dovrebbe prevedere un introito complessivo intorno ai 500mila euro l’anno.
L’ultimo passo da compiere riguarda l’incontro con gli operatori del settore turistico (commercianti ed albergatori) a cui comunicare gli estremi della delibera che sarà presentata successivamente in Consiglio comunale. Resta da dire che le decisioni sono state prese all’unanimità anche se la minoranza (La Mura e Conforti) avrebbe preferito tariffe più alte dalla prima partenza sulla base di quelle praticate da altri Comuni turistici dello stesso livello di Pompei.
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