Il messaggio più importante che è arrivato dalla conversazione sulla presentazione del libro “Disinformazia - La comunicazione al tempo dei social media” scritto da Francesco Nicodemo - che sabato 30 settembre è stata moderata da Gianluca De Martino al fresco del pergolato del giardino dell’hotel Forum di Pompei - è stato rivolto ai ragazzi pompeiani, intervenuti numerosi, nel contesto di un dialogo di alto profilo.
“Appassionatevi alla politica. E' l’impegno più giusto per cambiare il mondo”. Li ha esortati l'autore a conclusione del suo intervento, nel quale ha espresso l’opinione che una migliore regolamentazione della comunicazione del web può arrivare solo dall’autoregolamentazione etica degli stessi comunicatori, proprietari e guru dei vari network su cui insistono i social, e dalla consapevolezza degli utenti, specie i giovani, che potrebbero essere indifesi ed invece sembrano essere già nati con gli anticorpi giusti per scansare con innovative opportunità le insidie del web.
Nicodemo é un emergente esperto di comunicazione (ha lavorato anche per l'ex presidented el Consiglio, Matteo Renzi) che nel corso della sua conversazione, ragionando anche di Socrate e del valore di riferimento della cultura occidentale, ha dimostrato che non mancano le scuole giuste. Insieme a lui hanno conversato, con interessanti contributi, personaggi della politica pompeiana come il sindaco Pietro Amitrano e il presidente del consiglio comunale Franco Gallo, comunicatori di professione come Franco Naddeo e formatori culturali come Anna Malinconico e Marina De Honestis.
Il bilancio finale è stato di alto profilo. Un plauso va per questo motivo a Giuseppe Scagliarini, l’ideatore dei “Dialoghi pompeiani”, l'iniziativa che punta a diventare uno spazio di sollecitazione culturale a Pompei.
La calunnia è stata in ogni epoca storica il veleno più insidioso che ha attaccato l’equilibrio sociale col fine di condizionarlo ed aggiogarlo con false notizie sulla politica, l’immagine pubblica di un personaggio, l’interpretazione di un avvenimento o anche le falsi informazioni sulla reale qualità di un prodotto al fine di influenzarne il consumo mistificando la realtà.
Nel ventesimo secolo, ha spiegato Francesco Nicodemo, l’intervento della rete ha rappresentato un’invenzione che ha sconvolto l’equilibrio dei mezzi d’informazione, mettendo in campo una rivoluzione culturale che presenta molteplici effetti benefici come quello di avvicinare gli individui tra loro in tutto il mondo, rappresentando nello stesso tempo un potente mezzo di condizionamento delle scelte.
Nel frattempo si sono rafforzati gli strumenti ed i campi di sfida per far viaggiare le calunnie e condizionare la formazione dell’opinione pubblica. Il caso attuale è la creazione dello stigma sui migranti. Con un linguaggio innovativo si è parlato di fake news, alternative facts e click beiting. Il web, attraverso i social e gli innovativi sistemi di dialogo con l’internauta, non si limita solo ad ingannarlo ma crea una vera e propria bolla d’informazione in cui egli incontra nel contributo di altri la convalida alle sue opinioni e la spinta psicologica ad operare di conseguenza nel sociale, nei consumi e nella politica.
(foto Fb CNM - Con Noi Management)
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