Il Santuario di Pompei dedica al sociale le sue iniziative del mese di settembre. Dopo un’intera giornata dedicata, domenica scorsa, all’unità della famiglia, è stata indetta una recita comunitaria del Santo Rosario il giorno 21 settembre (giorno della Festa di San Matteo Apostolo ed Evangelista) per la conversione degli usurai e di quanti in Italia sono responsabili della diffusione del gioco d'azzardo che rende povera e disperata tanta gente.
Una bella sfida per ha occupato spazi importanti a Pompei per praticare un business che porta solo male ed è segno d’inciviltà. Come s’intende salvaguardare il buon nome della città di Pompei se, appena si entra con l’automobile, si leggono insegne e si notano comportamenti che sono fuori ogni morale laica e religiosa? E’ un quesito al quale qualcuno dovrà rispondere.
Oltre 200 operatori volontari della Consulta Nazionale Fondazioni Antiusura “Giovanni Paolo II” parteciperanno, il 21 settembre alle 18.00, nel Santuario mariano, alla recita del Santo Rosario presieduta dal Presidente della Consulta, Monsignor Alberto D’Urso.
Una bella iniziativa che nobilita la missione civile del Santuario della Vergine del Rosario nel famoso centro turistico vesuviano. «Pregheremo la Madonna assieme ai Volontari della Consulta e delle Fondazioni Antiusura, affinché assista questi operatori nel loro lavoro e promuova la conversione». Questa l’intenzione di preghiera dichiarata da Monsignor D’Urso e da quanti saranno riuniti nella preghiera in Basilica nel giorno della Festa di San Matteo Apostolo ed Evangelista, Patrono delle Fondazioni Antiusura.
L’intenzione dichiarata è di porre un argine ai crimini di azzardo, estorsione ed usura, strettamente connessi tra loro, che sono alla base della rovina di un numero sempre più crescente di famiglie. Per arginare questo fenomeno, 22 anni fa fu costituita la Consulta Nazionale Antiusura, guidata oggi da Monsignor D’Urso, che ha sempre sostenuto chi è rimasto vittima di questa rete.
«Oggi c’è un vistoso incremento di vittime dell’usura e dell’azzardo - ha dichiarato il prelato -. Le famiglie in condizioni di povertà assoluta in Italia sono circa 2 milioni e quelle in povertà relativa circa 3 milioni. A questi vanno aggiunti i “malati” del gioco d’azzardo, i giocatori patologici, che ammontano a 900mila, e i 2 milioni di giocatori a rischio».
Il fenomeno è allarmante e dilaga anche a causa della crisi economica. Il sostegno economico alle vittime della finanza criminale è garantito dal “Prestito della Speranza” istituito dalla Conferenza Episcopale Italiana con prestiti bancari alle famiglie in difficoltà economica. Ma per la Chiesa di Pompei è importante sostenere le famiglie anche con la preghiera.
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