Coniugare l’accoglienza turistica e la fraterna solidarietà della popolazione pompeiana - che sotto l’esempio di Bartolo Longo (fondatore morale della città) prosegue nelle opere di carità che caratterizzano il centro mariano - rappresenta il problema di non facile soluzione. Che da un lato è mossa da sentimenti di umana solidarietà nei confronti degli sventurati di ogni tipo, razza ed estrazione sociale che giorno per giorno arrivano a Pompei con lo scopo di desinare alla mensa dei poveri o semplicemente per chiedere conforto alla Madonna del Rosario per il loro stato di precarietà morale e materiale.
Dall'altro lato c’è l’esigenza di mantenere almeno nel centro storico un contegno civile per l’immagine turistica di Pompei, che vive con il commercio ed i servizi legati ai flussi turistici degli Scavi archeologici e del Santuario della Vergine del Rosario. Come coniugare due esigenze che sono in parte contrapposte è un problema che rientra nel dibattito politico di tutte le amministrazioni comunali e che soprattutto riguarda l’attività assidua delle forze dell’ordine chiamate ad imporre il decoro delle aree pubbliche, che non sono spazi di ristoro e di riposo all’aria aperta per i visitatori che si siedono liberamente sui prati né tantomeno di bivacco, anche se è comprensibile l’esigenza umana di chi - spinto dal caldo torrido di Ferragosto - cerca il ristoro di una pennichella all’ombra del Campanile.
E’ chiaro a tutti che in questi periodi di vacanze anche vigili urbani, polizia e carabinieri fanno doppi turni per supplire al meglio alle assenze dei colleghi in ferie per le vacanza estive. Ma è altrettanto vero che proprio i mesi di luglio ed agosto registrano il maggiore afflusso di visitatori (specie agli Scavi di Pompei) per cui bisogna mantenere la guardia alta per preservare la sicurezza ed il decoro della città. La conseguenza è di richiedere a tutti (cittadini compresi) di collaborare per tenerla salva da ogni forma di degrado. Se non si riesce a farlo per tutta Pompei, c'è bisogno di un occhio di riguardo almeno per il centro storico, perché non bastano le bandiere sul circuito della piazza ma bisogna ogni giorno dimostrare con i fatti di essere degni di un centro turistico che ha ricevuto all’estero (come dicono le statistiche) i migliori apprezzamenti dai tour operator, attratti da cultura e religione (target turistico di Pompei) ma anche dall’accoglienza di qualità con servizi pubblici di profilo internazionale.
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