E’ stata archiviata a norma di legge l’approvazione del bilancio consuntivo del Comune di Pompei con il voto della maggioranza, mentre i tre consiglieri di minoranza (assente Andreina Esposito) hanno votato in maniera diversa: Conforti e Robetti si sono astenuti, Amato La Mura ha votato contro (“E’ un bilancio che non mi riguarda”).
Il dibattito si è dimostrato un incontro di fioretto e di accademia della politica. Si sono sprecati i complimenti reciproci e le dichiarazioni di cortesia. Per le sciabole, le torte in faccia e qualche immancabile ingiuria personale non è arrivato ancora il momento. La relazione d’introduzione del dirigente Piscino ha fatto sapere che sono stati accantonati 500mila euro per le incertezze del contenzioso. Notizia che non farà dormire sonni tranquilli ai pompeiani considerato che (come lo stesso Piscino ha informato) i debiti fuori bilancio (di cui il contenzioso rappresenta un’aliquota importante) ammontano esattamente al doppio della cifra.
Alla fine al consiglio comunale (senza distinzioni) interessa maggiormente prevedere il futuro che sentenziare sul passato. Che succederà se sull’amministrazione comunale di Pompei si abbatterà la mannaia conosciuta per gli Enti locali con il nome di dissesto finanziario? Si apre in questo caso, fino a che i conti non tornano in pareggio, una procedura che comporta limiti e prescrizionit raducibili sinteticamente in “lacrime e sangue”. E’ chiaro, alla luce di questa prospettiva, che i tre single di minoranza abbiano provato una soddisfazione perversa (del tipo hai voluto la bicicletta?). Hanno fatto a gara nell’impartire consigli disinteressati: “Come mai non si è ancora provveduto a ripresentare il provvedimento d’istituzione della tassa di soggiorno?”. Si chiede Conforti. “Non sarebbe il caso di aumentarla?”, rigira a sua volta il coltello della piaga Robetti, ben sapendo che un’iniziativa del genere farebbe scattare la protesta dei commercianti. “Il nostro ticket bus è arrivato tardi a regime, facendo perdere al Comune di Pompei almeno un milione e mezzo di euro”. Riparte, a sua volta, disinvoltamente Amato La Mura, vantando la militanza nel ceto politico che l’ha istituito facendo scattare vibrate misure di protesta fino all’occupazione del Municipio.
Alla fine i problemi finanziari sono evidenti ed incombenti. Ne ha fatto l’elenco il neo presidente dell'Assise Franco Gallo, mentre dagli interventi dei singoli consiglieri di maggioranza e d’opposizione si è riscontrata tanta buona volontà da verificare nelle iniziative concrete. Il sindaco Pietro Amitrano (nella foto) è partito con il buon esempio: lo sgravio dell’onere dello staff per le casse comunali (500mila euro l’anno). Abbiamo appreso dai social la critica mediatica a cui è stata sottoposta l’assessora all’Istruzione Pasqualina Dentino per aver annunciato l’intenzione di devolvere il suo stipendio in premi scolastici. Qualcuno a questo punto dovrebbe spiegare agli autori di quei post di riservare il loro spirito polemico ai manovratori dei soldi pubblici.
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