Chi sarà mai l’influente personaggio pompeiano che ha lasciato alla storia un “fumetto” scolpito sul marmo formato dall’epigrafe di 4 metri su 7 righe, che racconta le imprese facendo conoscere al mondo nuovi importanti dati storici dell’antica Pompei? Mercoledì 26 luglio sarà presentato in anteprima alla stampa, con il dettaglio del valore storico e delle ipotesi scientifiche sul ritrovamento da parte del direttore generale del Parco archeologico, Massimo Osanna,
Il monumento sepolcrale è emerso nel corso dei lavori di scavo necessari per la ristrutturazione degli edifici demaniali prevista dal Grande Progetto Pompei, nell’area di San Paolino (nei pressi di Porta Stabia, uno degli accessi all’antica città). Si tratta nello specifico caso della scoperta della tomba monumentale in marmo con la più lunga epigrafe funeraria finora ritrovata. Un’iscrizione lunga più di 4 metri con ben sette registri narrativi, che purtroppo non porta il nome del defunto che potrebbe restare per sempre sconosciuto mentre saranno “pubblicizzate” per l’eternità le tappe fondamentali della sua vita, decritta nei minimi dettagli dall’acquisizione della toga virile alle nozze fino alla descrizione delle attività munifiche che accompagnarono tali eventi (banchetti pubblici, elargizioni liberali, organizzazione di giochi gladiatori e combattimenti con belve feroci).
La tipologia del monumento e il contenuto dell’epigrafe avvalorano l'ipotesi scientifica che lo stesso potesse essere completato in passato dal famoso bassorilievo marmoreo (con scene di processione, combattimenti gladiatori e venationes), attualmente conservato al Museo Archeologico Nazionale di Napoli e di cui finora non è stato ancora individuato il contesto di provenienza.
Nella stessa area di scavo della tomba sono state ritrovate le tracce del passaggio di una carovana al di sopra dello strato di oltre due metri di lapillo che copriva questa porzione della città antica, da porsi in relazione con il rinvenimento avvenuto - precedentemente e poco lontano - di alcuni scheletri a una quota più alta rispetto ai piani di frequentazione romana.
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