La data dell’11 settembre del 2017 è importante per il comune di Pompei perché quel giorno saranno venduti all’asta 17 automezzi usati per fare cassa, ma soprattutto per sgravare le casse del Municipio mariano degli oneri di manutenzione e di esercizio (assicurazioni, tasse e parcheggio).
Si tratta, nello specifico, di sette autovetture, uno scuola bus e nove autocarri speciali per trasporti rifiuti. Tutti mezzi che non risultano più utili alle attività operative dell’Ente, mentre, sul fronte opposto, rappresentano esclusivamente una fonte di oneri accessori.
Sullo stesso versante l’opposizione che nel primo consiglio comunale aveva lanciato l’appello di aver avviata una politica di riduzione dei costi spostando uffici comunali a Palazzo de Fusco (ndr. l’Utc ed i servizi sociali) per abbassare l’onere degli fitti.
La risposta della maggioranza, data solo in parte dall’asta dell’11 settembre, dovrebbe prevedere una politica più estesa che al momento non è stata ancora dichiarata ufficialmente ma che si dice potrebbe prevedere un forte contenimento del costo dello staff del sindaco, i cui collaboratori potrebbero svolgere detta attività a titolo gratuito.
Altra notizia dovrebbe riguardare il contenzioso, affidato non a caso al numero due del comune di Pompei, Massaro, che dovrebbe impegnarsi non tanto (o non solo) al regolare affidamento delle vertenze, ma soprattutto al contenimento del loro numero e comunque del costo complessivo per il bilancio dell’Ente, evitando le consulenze inutili che non servono ad altro se non a tranquillizzare i politici (e/o dirigenti) impreparati. Dovranno, inoltre, esser messi sotto monitoraggio i contributi dei vari studi legali di Pompei, atteso che al momento l’Ente soccombe nella maggior parte della cause.