Il sindaco di Pompei Pietro Amitrano ha indetto presso la sala convegni di un noto albergo dell’area archeologica la prima riunione di governo della sua coalizione. Oltre ai dodici consiglieri comunali che formeranno il parlamentino amministrativo di Palazzo de Fusco, sono stati convocati i presentatori delle liste civiche. E’ probabile che per il Partito Democratico (mancante di una segreteria) parteciperà un esponente della commissione cittadina.
Nel frattempo stanno intercorrendo contatti tra i consiglieri comunali per la formazione dei gruppi che, ai sensi del regolamento, devono prevedere almeno due soggetti se non si tratta di formazioni locali di partiti rappresentati in Parlamento.
Il primo convegno di maggioranza servirà ad Amitrano e compagni più che altro a fissare le regole democratiche che aiuteranno al formulazione delle decisioni successive che riguarderanno, in primis, l’esecutivo formato da un vice sindaco e quattro assessori, con la riserva di una quota rosa di almeno due unità. Altri incarichi riguarderanno la gestione dell’assise di Palazzo de Fusco (presidenza e le cariche minori). Seguiranno la formazione delle commissioni, l’elezione dei membri della commissione ambientale, l’organismo di gestione della società comunale Aspide ed altri incarichi di minor rilievo ma che possono assumere un valore strategico riguardo la visibilità politica delle singole formazioni. La regola di base è che si partecipa sulla base del contributo politico elettorale ma (argomento che sarà probabilmente oggetto di discussione) è necessario definire una volta per tutte se a valere nelle nomine dev’essere la forza dei gruppi consiliari (alcuni dei quali emanazione del risultato elettorale, altri formati sulla base di accordi successivi). In sostanza bisognerà decidere se per la nomina degli assessori valgono i voti ricevuti o il numero dei consiglieri delle formazioni civiche e politiche. In passato è stata sempre adottata la prima soluzione ma la discussione si ripropone ogni volta a causa del trasformismo politico che tende a condizionare le regole del gioco.
Detto questo resta la regola, giustamente ribadita dal neo sindaco Amitrano, che sulla rispondenza tecnica e politica di ogni elemento che entra nell’esecutivo cittadino l’ultima parola compete al capo della coalizione che è il garante per il programma nei confronti del corpo elettorale. Come si fa? E’ semplice: le forze politiche che hanno vinto le elezioni propongono al sindaco, sulla base di un profilo prestabilito, una rosa di candidati. E’ il primo cittadino che alla fine decide sulla base del programma amministrativo, degli equilibri interni e degli orientamenti della popolazione. Per finire, se riguardo alla formazione della giunta la minoranza (quattro consiglierei comunali di Pompei nel Cuore) non interviene direttamente, è diverso per le altre cariche di funzionamento della macchina di governo per il semplice motivo che ad amministrare Pompei devono partecipare tutte le forze politiche rappresentative. Nessuna esclusa.