“E’ prima di tutto una questione di metodo”. Fanno sapere riguardo alle nomine degli assessori ed alla presidenza al consiglio comunale i protagonisti della vittoria elettorale pompeiana, che ha portato Pietro Amitrano sul gradino più alto dell’esecutivo e fornito, nei risultati delle urne, le prime indicazioni di merito. Il preambolo dello stesso Amitrano è che sarà una giunta politica: valgono i voti prima dei profili professionali dei candidati. Significa che si terrà conto nell’attribuzione delle deleghe amministrative dei voti riportati dalle otto liste elettorali che hanno formato la coalizione vincente l’11 giugno.
A questo punto, nell’attesa di convocare la prima riunione di maggioranza (su cui pesa l’incertezza della composizione perché potrebbe essere riservata solo ai consiglieri comunali o, altrimenti, essere allargata agli “esterni eccellenti” come i presentatori di liste o gli esponenti di partito, che nel caso PD dovrebbe riguardare la triade dei commissari cittadini) resta da chiarire che vale il vincolo prioritario di nominare almeno due donne nell’esecutivo di governo di Pompei. Elemento che rappresenta un limite non indifferente nelle scelte della composizione della squadra, perché sono veramente poche le donne valorizzate dalla politica pompeiana che ha eletto una sola di esse a suffragio diretto in consiglio comunale.
Ne deriva che le liste politiche più forti cercheranno di liberarsi dal peso di nominare un assessore in quota rosa lasciando a quelle minori il “fardello” di pescare in casa propria un amministratore in gonnella. L’opzione del vice sindaco donna potrebbe essere di gradimento generale e risolvere in partenza qualche problema ma bisognerà vedere se il Partito Democratico (che ha tre consiglieri comunali) incasserà l’ambo secco di due cariche istituzionali (Gallo presidente del consiglio comunale e Martire vicesindaco). C’è poi il problema che i due Lo Sapio (padre e figlio, esponenti PD) vorranno incassare il successo personale (organizzativo e di suffragi elettorali) in forma concreta di visibilità e potere decisionale (abbiamo visto uno dei due in primo piano nella prima fase della gestione D’Alessio, altro soggetto che conterà almeno nella nomina di un assessore).
Amici per Pompei, Rinascita Pompeiana, Campania Libera e Cittadini per Pompei sono le liste civiche che insieme al Partito Democratico raccoglieranno i frutti politici nell’esecutivo del comune di Pompei.
Sembrano intenzionate a trattare sulle deleghe prima ancora che sui nomi dei papabili ed è chiaro che in questa ottica lavori pubblici, urbanistica, viabilità e commercio sono le deleghe che hanno la preferenza.
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