C’è stato un imprevedibile fuori scena al convegno di venerdì sera (2 giugno) del candidato a sindaco di Pompei Pietro Amitrano presso un noto albergo del centro di Pompei. L’argomento è stato Il progetto di Hub ferroviario al servizio degli Scavi archeologici. Alla ribalta due relatori di riguardo: il capogruppo del P. D. alla Regione Campania, Mario Casillo, ed il sottosegretario alla Giustizia, Gennaro Migliore. Nella sala frequentata da fans della coalizione di centrosinistra, si è presentato inatteso anche Carmine Raimo insieme ai suoi undici “moschettieri” di “Pompei Città Ribelle”, che hanno prima dibattuto con Casillo sulla fattibilità dell’Hub ferroviario (nel caso non si verificasse l’elezione a sindaco di Pietro Amitrano); successivamente hanno abbandonato la sala del convegno mentre Migliore svolgeva la sua relazione.
Il commento successivo di Raimo: “I pompeiani hanno potuto avere dalle parole contraddittorie dei due esponenti del Partito Democratico, la dimostrazione che il progetto Hub per Pompei rappresenta esclusivamente una trovata elettorale senza fondamento”. Sul versante opposto, tra i politici alcuni hanno definito “maleducata” l’incursione dei “12 ribelli” mentre Amitrano da parte sua ha argomentato: “Migliore e Casillo hanno assicurato gli elettori che il progetto Hub ferroviario sarà realizzato con la partecipazione attiva ed il consenso dei pompeiani che saranno agevolati dalla presenza di un’amministrazione competente”.
Alla fine la campagna elettorale, partita tranquilla (a parte gli attacchi personali ai protagonisti lanciati nel solito anonimato) si sta “incendiando” sul tema della fattibilità del progetto Hub fatto approvare dal ministro Franceschini dall’assemblea degli amministratori del territorio del GPP (Grande Progetto Pompei). Nel corso dei dibattiti in campagna elettorale due dei quattro candidati sindaci (Amitrano e Coccoli) si sono dichiarati a favore del progetto mentre, al contrario, Esposito e Raimo si sono schierati decisamente contro. “Con sorpresa abbiamo scoperto che l'Hub ferroviario per cui spendere 40 milioni di euro si tratta non altro che di una "fermata", così, come se si trattasse di una semplice fermata tipo... via Vigne Sant'Antonio, con tutto il nostro rispetto per via Vigne... e non di alta velocità”. Ha postato su facebook Carmine Raimo, che dopo una partenza “lenta” sta accendendo la campagna elettorale “scippando” a Coccoli il ruolo di terzo incomodo. Il fair play iniziale è saltato. Potrebbe essere positivo per la democrazia. L’importante è di attenersi ai canoni di una propaganda civile dentro i binari della legalità. Se poi quei “binari” saranno o meno di “alta velocità” lo sapremo solo in un secondo momento.
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