Ieri si è parlato di legalità presso l’Auditorium degli Scavi di Pompei. Il tema proposto è diventato urgente e necessario dopo i reiterati furti di sussidi didattici (materiale elettronico) nel plesso scolastico di Fontanelle. Da un lato è necessario prevenire, dall’altro educare. Se è vero che la città di Pompei è sprovvista di un impianto di videosorveglianza (necessario ed urgente per la convivenza civile) è altrettanto vero che è necessario educare al rispetto delle regole partendo dall’ambito giovanile alla luce dei numerosi fatti di cronaca che vedono troppo frequentemente i ragazzi di Pompei come vittime o come protagonisti.
A questo scottante argomento bisogna aggiungere il degrado delle strutture scolastiche che vede protagonista ancora una volta il II Circolo Didattico, ancora sprovvisto di sede direzionale mentre gestisce plessi scolastici dislocati nelle diverse periferie del territorio pompeiano. Attualmente è all’ordine del giorno la problematica del doppio turno per parte dei ragazzi del Plesso Celentano ospitati alin cune aule del "Liceo Pansa". Parliamo di argomenti che riguardano la salute, la sicurezza, la formazione e soprattutto il futuro di tanti giovani di Pompei e delle loro famiglie. Materia che, nonostante fosse trattata in un convegno parallelo, è stata tenuta fuori (di proposito?) dal dibattito che si è svolto su iniziativa del gruppo direttivo del Forum dei Giovani. Organismo istituzionale dei giovani di Pompei che ha preferito reiterare ai quattro candidati a sindaco più o meno gli stessi quesiti che erano stati posti nella sede del quotidiano Metropolis in un contesto che è stato dominato dalla claque di Gaetano Coccoli, che non ha mancato di sottolineare con ovazioni ed incitamenti da stadio ogni suo intervento.
“Dove stavano i giovani?”. Si sono chiesti il giorno dopo i sostenitori di “Pompei nel Cuore”. Opinabile, inoltre, l’iniziativa di proseguire nel dibattito quando uno dei tre protagonisti del confronto (Andreina Esposito) ha lasciato il tavolo ed il gentleman Pietro Amitrano ha fatto notare che non era più il caso di proseguire in tre. Opinabile nel vietare agli organi di stampa formalmente invitati, di porre la domanda sulle difficoltà della scuola pompeiana. Alla fine il dibattito politico svolto in un noto centro d’accoglienza del centro di Pompei si è rivelato moscio e ripetitivo su contenuti precedentemente esposti, infiammandosi esclusivamente quando si è parlato di Hub ferroviario in cui due protagonisti (Andreina Esposito e Carmine Raimo, che con i suoi “ribelli” ha brillantemente sottratto a Coccoli lo “spazio” lasciato dal M5S nel contesto politico di Pompei), hanno dichiarato un "no" deciso mentre Amitrano e Coccoli hanno espresso convinto parere favorevole.
Riguardo al Forum dei Giovani ribadiamo nostre pregresse considerazioni: il format di partecipazione alla vita sociale che non è mai oggettivamente decollato. Nel centro mariano il Forum è diventato l’anticamera, a porta blindata, della politica di Palazzo. I ragazzi utilizzano gli scarsi spazi di visibilità loro concessi per proporre il cambiamento ma commettono gli stessi errori dei loro cattivi maestri. Si contesta una generazione incollata alla poltrona senza motivazioni e ideali, a parte l’aspirazione di rimpiazzarli al più presto.
twitter: @MarioCardone2
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