«Sono ragioniere e me ne vanto». E’ la risposta che Pietro Amitrano ha riservato ai suoi avversari politici che hanno fatto del titolo di studio (se era laureato o meno) argomento di campagna elettorale. Domenica 14 maggio è stata inaugurata la sede del suo comitato elettorale in via Lepanto. Fungerà da “sala macchine” per la campagna elettorale della coalizione di centrosinistra che presenta Amitrano alla guida di otto liste con il nocciolo duro nella formazione di bandiera del Partito Democratico e le sue liste collegate.
Iniziative della stessa natura avranno luogo, per le altre formazioni politiche, in questa settimana. Argomento centrale del brindisi di Amitrano ha riguardato l’assicurazione di mantenere bassi i toni della campagna elettorale con l’intenzione di fare una propaganda non aggressiva nei confronti delle persone ma di sola divulgazione del programma elettorale. Quattro candidati per Pompei alla poltrona di sindaco, venti liste elettorali, 320 nominativi sulla graticola per 16 poltrone di consigliere in un Comune che vive la vigilia del dissesto finanziario, l’assenza di regolamentazione urbanistica, la precarietà dei servizi aggravata da una diffusa illegalità urbana e commerciale che si manifesta in varie forme di abusivismo, evasione fiscale e corruzione.
Come mai uno scenario così difficile scatena una forte competizione per governare l’amministrazione comunale di Pompei? La risposta è rappresentata dall’altra faccia della medaglia che eccita gli appetiti interni ed esterni ed è rappresentata dalle prospettive di interventi economici e strutturali (che prevedono forti investimenti pubblici) destinati a fare di Pompei il cuore di un motore destinato a rilanciare l’economia della Campania. Il progetto Grande Pompei prevede interventi sulla viabilità, il trasporto, il decoro urbano e la valorizzazione culturale. E’ inerente a 16 Comuni riuniti in un progetto di programma che ha per centro Pompei. In questo quadro si aprono prospettive di grande respiro che possono rappresentare un trampolino di lancio per gli imprenditori seri (e ce ne sono) ma anche ghiotte opportunità per le aree grigie di sistema. La politica rappresenta tradizionalmente la cerniera ideale di un tessuto in cui i "furbetti di turno" si scavano le nicchie da cui uscire al momento giusto come fanno i vermi dalle mele marcie. Dopo queste considerazioni appare chiaro che, a parte le migliori intenzioni dei singoli protagonisti, i contendenti politici pompeiani avranno affilato, in vista dell’11 giugno, bene le loro armi per prevalere nella guerra delle poltrone nel palazzo del potere locale. In questa battaglia è utile ogni mezzo pur di arrivare allo scopo.
twitter: @MarioCardone2
Per essere sempre aggiornato clicca "Mi Piace" sulla nostra pagina Facebook