Calabrese, De Gennaro e Sabini, i tre consiglieri comunali uscenti di Alternativa Pompeiana si piegano ma decidono di non ritirarsi dalla competizione elettorale. Hanno aderito (dopo lunga riflessione) alla coalizione di centrosinistra dopo essere stati protagonisti del secondo flop organizzativo elettorale (dopo quello dei moderati). Concorreranno alla competizione elettorale dell’11 giugno sostenendo Pietro Amitrano per la carica di sindaco di Pompei. Entreranno in una lista-obiettivo del Partito Democratico. Lo scenario elettorale a questo punto è completo. La coalizione di centr sinistra si presenta come favorita perché prevede una decina di liste con il maggior numero di candidati al Consiglio comunale (e il più alto numero di ex consiglieri). La sua composizione è variegata ma presenta una componente significativa di area del Pd. Oltre alla lista con il simbolo di Partito, vi sono due sue liste-obiettivo dei Dem, poi Campania Libera e quella dei Riformisti che ha tradizione d’area a livello locale. La conseguenza è che se il centrosinistra presenta a Pompei la coalizione favorita per numeri, è altrettanto vero che essa è stata formata da una “casta” di soggetti reali o presunti che vantano ruoli e compiti decisivi alla vittoria finale (parliamo di registi di squadre elettorali, presentatori di lista, candidati e chiammisti per il riempimento dei vuoti di lista). Una folla di protagonisti che a partire dal 12 giugno potrebbe darsi appuntamento fuori al portone di Palazzo De Fusco per dividere il bottino elettorale col vincitore. «Io mi sento sereno - ha dichiarato pacatamente Pietro Amitrano, intervistato su questi argomenti -. In coscienza mi sento di poter adempiere senza condizionamenti il mio dovere nei confronti dei pompeiani». Precisata questa posizione, resta degna di fede fino a prova contraria, anche se non si può negare, sul versante opposto, che il numero elevato di richieste per la stanza dei bottoni rappresenta un nodo per il centrosinistra da cui trarrà spunto la propaganda per il centrodestra e per la più snella formazione della coalizione guidata da ProgrammiAmo Pompei, già partite sparate sull’argomento mentre l’anonimato d’internet gioca (volontariamente o involontariamente) a loro favore riportando ogni giorno files che non fanno certo onore a chi li mette in rete ma che oggettivamente pesano sulla pubblica opinione.
In poche parole, sia per gli amici della gentile Andreina Esposito (candidata sindaco del centrodestra) che per quelli di Nino Coccoli (candidato sindaco di ProgrammiAmo), che in questi ultimi giorni hanno sentito “faccia a faccia” i pompeiani sotto i gazebo o all’interno delle sedi elettorali, si sta formando l’opinione (che non confesseranno mai) che Amitrano e compagni sono gli avversari da battere. Non esiste alleanza programmatica tra i due candidati alternativi anche se appare evidente che entrambi puntano al ballottaggio per la vittoria elettorale alla seconda tornata. La prospettiva del ballottaggio, che dato il numero delle coalizioni e le forze in campo appare allo stato di cose meno probabile di prima, riserva un ruolo strategico determinante alla "coalizione elettorale" formata dagli astenuti al voto e dalle schede bianche. E’ certo che i Cinque Stelle non parteciperanno al voto. A questa manifestazione di dissenso democratico potrebbero unirsi altri per la mancanza di un’alternativa valida secondo il loro punto di vista.
twitter: @MarioCardone2
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