Creare una scuola per figli dei carcerati tra le Opere del Santuario della Madonna del Rosario a Pompei. Premesse formative (di studio e di comportamento) che consentissero le pari opportunità nell’inserimento lavorativo a tanti giovani emarginati che all’epoca (parliamo dei primi anni del ‘900) vivevano in condizioni di estrema precarietà. Saranno questi temi al centro di un convegno in programma il 29 aprile, dal titolo ”I minori e la loro integrazione nella società. La visione del Beato Bartolo Longo ed i principi nella nostra Costituzione”.
L’intuizione geniale è stata dell’avvocato Bartolo Longo, che prima di manifestarsi santo è stato uno stimato uomo di legge. Ha preceduto (e forse in parte ispirato) le iniziative normative e sociali varate negli ultimi settant’anni in Italia, cambiando radicalmente il trattamento riservato ai carcerati (che più che puniti devono essere recuperati), superando pienamente il vecchio pregiudizio che voleva i figli dei delinquenti propensi, per eredità naturale, allo stesso stile di vita dei genitori.
Il convegno verte su un tema quanto mai attuale perché riguarda i giovani e le prospettive del territorio. E' stato promosso dal Lions Club Pompei Host e si terrà al Teatro Di Costanzo Mattiello di Pompei. Annunciate le presenze dell’arcivescovo di Pompei Tommaso Caputo e del sottosegretario di Stato alla Giustizia, Gennaro Migliore. Insieme a loro parteciperanno al dibattito professionisti forensi, magistrati, studiosi di diritto ed operatori sociali (volontari ed istituzionali) del settore giovanile.
I passi in avanti che sono stati fatti nella società italiana, a partire dal contesto in cui ha operato Bartolo Longo, sono stati importanti e numerosi. Hanno riguardato le discipline umane, scientifiche e sociali. La Costituzione Italiana ha nel diritto al lavoro un elemento fondante. Assume come caposaldo il principio di parità degli esseri umani, condannando qualsiasi forma di discriminazione. "Oggigiorno è previsto nel nostro Paese il recupero sociale e civile degli stessi carcerati che all’epoca di Bartolo Longo erano considerati il rifiuto della società”. Ha commentato l’avvocato Domenico Di Casola, che insieme al presidente dei Lions di Pompei, Don Pietro Caggiano (instancabile operatore religioso e culturale), è stato il motore organizzativo dell’eventoin programma sabato prossimo, nella speranza che possa suscitare nuove energie nelle iniziative formative (e lavorative) del Santuario di Pompei (e la società civile di contesto) a favore di tanti (forse troppi) giovani svantaggiati dell’area vesuviana.
twitter: @MarioCardone2
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