«Ce l’abbiamo fatta grazie alla cooperazione internazionale». Lo ha dichiarato giovedì 9 febbraio la Commissaria europea Corina Cretu. Insieme a lei, in visita ai cantieri di restauro degli Scavi di Pompei, finanziati dalla Comunità europea, il ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, Dario Franceschini, il parlamentare europeo Andrea Cozzolino, il direttore generale Mibact Antonia Pasqua Recchia, il direttore generale della Soprintendenza Pompei, Massimo Osanna, e il direttore Generale del GPP, Luigi Curatoli.
L’autorevole comitiva istituzionale ha effettuato un largo percorso di visita nel Parco archeologico, è durato più di un’ora. La partenza è stata da Porta Stabia, passaggio attraverso i teatri, via Stabiana e le più interessanti domus, tra le quali la Casa dei Casti Amanti, che sarà riaperta al pubblico dall’11 al 14 febbraio. Visita anche ad altre domus in via dell’Abbondanza (Pasquius Proculus e Fullonica di Stephanus). Visita del Lupanare e della Regio VII, la Casa di Sirico, la Casa dell’Orso Ferito, il Macellum ed il Foro. Uscita su piazza Esedra attraversando via delle Ginestre ed incontro con la stampa nell’Auditorium dove gli autorevoli relatori (Osanna, Curatoli e Pasqua Recchia) hanno fatto il punto sullo stato di avanzamento dei lavori del Grande Progetto Pompei.
Corina Cretu si è dimostrata palesemente soddisfatta e colpita dalla magnificenza del sito archeologico di Pompei. Ha fatto il suo breve intervento parlando in italiano. «La gente e la stampa vogliono vedere i risultati - ha spiegato -. Non abbiamo scelta. Dobbiamo investire a Pompei il 100% dei finanziamenti deliberati». E’ toccato al padrone di casa, Osanna, elogiare il lavoro di squadra che ha portato al risultato che è sotto gli occhi di tutti ed annunciare nuove riaperture di case per la prossima primavera. Curatoli ha dato i numeri complessivi di spesa (62 milioni su 105) e di opere realizzate (76 progetti che hanno portato alla realizzazione di quattro piani d’interventi ed il restauro di 30 domus). Pasqua Recchia ha illustrato la filosofia dell’intervento in cui l’iniziativa culturale si fa volàno di sviluppo. In conclusione Franceschini: «Un sito di questo tipo ha sempre bisogno di manutenzione, quindi di risorse particolari». La promessa è stata di mantenere costante ed aggiornata la tutela del patrimonio archeologico di Pompei.
Unico neo della giornata la manifestazione sindacale tenuta fuori l’ingresso di Piazza Esedra tra slogan e cartelli. I lavoratori dei sindacati UNSA e FLP chiedono salubrità dei luoghi di lavoro e rispetti dei diritti sindacali. La macchina organizzativa della giornata ha emarginato la protesta dei custodi, che è stata messa in campo lo stesso, a rappresentare un stato di malessere aziendale che dura da fin troppo tempo.
twitter: @MarioCardone2
Per essere sempre aggiornato clicca "Mi Piace" sulla nostra pagina Facebook