Dopo una partecipata assemblea del personale degli scavi archeologici di Pompei, i segretari nazionali di FLP (Rinaldo Satolli) e UNSA (Giuseppe Urbino) si sono recati nella Stazione dei carabinieri per presentare un esposto contro il Direttore Generale Massima Osanna per denunciare il suo presunto comportamento antisindacale nell’aprire al pubblico il famoso parco archeologico utilizzando personale Ales, dal momento che i custodi di ruolo erano tutti impegnati in assemblea.
Il contratto del personale Ales, secondo i sindacati, prevede per loro esclusivamente attività di supporto ai custodi perché non avrebbero le competenze per svolgere l’attività di tutela della sicurezza dei visitatori e del Monumento.
«Possibile che deve essere il personale degli Scavi di Pompei (e non la sua dirigenza) a farsi carico della tutela di un Monumento archeologico così importante in cui si stanno spendendo milioni di euro di soldi pubblici in opere di restauro?». Sbotta Rinaldo Satolli, annunciando che l’esposto-denuncia contro Osanna avrebbe riguardato l’omissione di atti di ufficio e l’interruzione di pubblico servizio a causa dell'apertura dei cancelli degli Scavi ai turisti nonostante mancassero i custodi:
Alla fine i due sindacati, presenti con esponenti locali e segretari nazionali alla conferenza stampa di giovedì 26 gennaio, svoltasi presso l’Auditorium degli Scavi di Pompei, hanno spiegato i motivi che li hanno portati a contrastare duramente la gestione di Osanna.
«Non rispetta la normativa in materia di relazioni sindacali né quelle inerenti ai servizi pubblici essenziali in caso di sciopero - hanno spiegato -. Non si attiene ai limiti di competenza previsti dal contratto Ales né si impegna ad assicurare al personale la salubrità indispensabile nei luoghi di lavoro - hanno aggiunto -. Il problema principale di Osanna è che è sempre assente da Pompei per partecipare a mostre e convegni in Italia e all’estero. Ne consegue che trascura la tutela del monumento e le relazioni sindacali. Soprattutto non assicura al personale della Soprintendenza di Pompei la sicurezza dei luoghi di lavoro perché negli uffici ci piove come due anni fa, mentre il rischio amianto (l’eternit è materiale presente anche nel Parco) non è stato superato».
E’ così partita una serie di accuse contro Osanna e la dirigenza ministeriale che in verità contrastano con l’immagine di efficienza ed impegno professionale promossa dal Ministro dei Beni Culturali e del Turismo di Dario Franceschini, emersi soprattutto negli ultimi anni grazie a rendiconti convincenti, obiettivi perseguiti e soprattutto con l’inaugurazione di splendide domus, aperte al pubblico dopo i lavori di restauro degli stucchi, gli affreschi e la messa in sicurezza delle opere murarie.
«E’ tutto un bluff», replicano i sindacalisti, argomentando che molte sono state aperte per la visita di propaganda delle Autorità dello Stato e la presentazione alla stampa e richiuse il giorno successivo a causa della mancanza di personale di sorveglianza.
E’ stato portato dai presenti l’esempio di alcune domus restaurate che non sarebbero al momento visitabili come la Casa del Poeta Tragico, la Casa degli Amorini Dorati, l’Ara Massima, la Casa dei Pigmei, il Termopolio di via dell’abbondanza e la Casa della Caccia.
La vecchia vertenza (mai risolta, in cui anche la magistratura non ha ravvisato pericolo grave per i dipendenti) per la salubrità dei luoghi di lavoro era stata riaperta con un documento sindacale del 12 gennaio scorso, sottoscritto da tutti i sindacati presenti a Pompei.
Successivamente hanno insistito nella vertenza solo FLP ed UNSA che, riguardo alle altre sigle concorrenti, hanno commentato: «Pensano più alla cogestione che agli interessi dei lavoratori».
E’ anche vero, però, che UNSA e FLP hanno ripreso una forma di pressione come quella di convocare assemblee nei giorni consecutivi del 26 e 27 gennaio, ed il 5 febbraio, che con la chiusura giornaliera di due ore ne avrebbero pregiudicato l’immagine turistica.
La conseguenza è stata che mentre le altre sigle sindacali si sono dissociate dalla lotta proseguita da FLP ed UNSA, Osanna ha messo in campo ogni sforzo per aprire lo stesso gli Scavi, nonostante la quasi totalità dell’organico di sorveglianza fosse impegnata in assemblea, beccandosi con questo comportamento la denuncia sindacale.
twitter: @MarioCardone2
Per essere sempre aggiornato clicca "Mi Piace" sulla nostra pagina Facebook