Imprenditore turistico ospitava stabilmente in camera una prostituta napoletana - già sanzionata precedentemente con foglio di via - nell’albergo sito nella centrale via Mazzini a Pompei. Per lui è scattato l’arresto immediato anche se è stato posto ai domiciliari perché si tratta di soggetto che non ha precedenti penali, appartenete ad una delle più note famiglie di Pompei radicate (con bar, parcheggi e ristoranti) nel settore ricettivo.
L’operazione di contrasto alla prostituzione nel centro mariano è il risultato di indagini durate almeno tre mesi con numerosi appostamenti e con riscontri oggettivi nel corso dei quali gli uomini della Benemerita hanno stabilito che una escort di provenienza napoletana (già conosciuta dai carabinieri in quanto precedentemente diffidata con foglio di via, che la rendeva “indesiderabile” sul territorio mariano) praticava con contatti telefonici una tariffa intorno ai 100 euro senza girare per la strada mentre nell’albergo, per l’uso temporaneo della camera, il ticket era di 25 euro (un prezzo di favore rispetto ai clienti “regolari” che ne pagano 35).
Sono stati i carabinieri della locale Stazione a trovare in albergo la "squillo" napoletana al momento del loro arrivo. La donna, da “passeggiatrice” si era trasformata in “ospite a luci rosse” per clienti paganti che godevano, a quanto pare col placet dell’albergatore, di un servizio tranquillo nella massima riservatezza.
Alla fine i militari di Pompei hanno accertato, attraverso indagini partite dal settembre 2016, che le stanze dell’albergo di via Mazzini venivano abitualmente concesse alle prostitute a prezzo di "favore" anche perché l’incasso derivante dagli incontri di sesso si ripeteva - sembra - più volte nel corso della stessa giornata.
I carabinieri hanno calcolato che la maliarda napoletana riusciva a guadagnare mediamente millecinquecento euro al giorno. Attualmente all’albergo di Pompei sono stati apposti i sigilli con sospensione dell’attività ricettiva mentre il titolare, di 57 anni, è stato sottoposto agli arresti domiciliari in attesa del processo per direttissima. E' ritenuto responsabile di favoreggiamento e tolleranza abituale della prostituzione.
Va osservato che il rigore di legge (tra abusivismo e prostituzione) sta privando Pompei di numerosi posti letto mentre corre voce che il contrasto alle svariate illegalità delle strutture ricettive (e dei parcheggi) sia solo all’inizio.
twitter: @MarioCardone2
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