A cura della Redazione

Si sono verificati giovedì scorso nuovi crolli d’intonaci alle Case Operaie in pieno centro di Pompei.

A vedere come si sono ridotte le quattro palazzine costruite nei primi anni del '900 in Piazza Bartolo Longo, che sono state da poco restaurate (3 milioni e 400 mila euro con fondi regionali a cui si sono aggiunti 1 milione 100 mila euro spesi dal Santuario di Pompei, proprietario degli immobili) si direbbe che i quattro storici edifici stanno attualmente peggio di quando sono cominciati i lavori pubblici.

Da tutte le facciate degli edifici è caduto l’intonaco mentre sono rimaste  scoperte  fasce di sostegno di ferro arrugginito e gli infissi in legno si sono già deteriorati.

Nel caso dell’ultimo spicconamento di frontalini e cornicioni  che si è reso necessario per evidenti motivi di pubblica sicurezza, è intervenuta direttamente la ditta esecutrice dei lavori.

Di chi è la responsabilità della cattiva esecuzione?

Bisognerebbe andare a vedere chi era il responsabile tecnico del Comune all’epoca degli interventi di restauro e chi è stato successivamente il responsabile del collaudo da parte del Comune stesso, mentre la tesi della ditta che ha eseguito i lavori sostiene che i finanziamenti stabiliti a livello regionale non erano sufficienti per realizzare opere di restauro a regola d’arte.

A questo punto arriva dai semplici pompeiani (che sono quelli che pagano il conto) una legittima domanda. “Se i fondi non erano sufficienti, come mai si è verificato un ribasso sul prezzo d’asta?”.

La verità è che strutture ed edifici interessati da lavori pubblici eseguiti a Pompei (salvo rare eccezioni) sono finite tutti nel degrado a pochi mesi dalla consegna senza che mai il Comune sia stato in grado di recuperare i danni o conseguire un giudizio positivo nei confronti delle controparti inadempienti.

Relativamente alla Case Operaie pare ci sia la disponibilità della ditta appaltante a farsi carico delle eventuali opere di ripristino anche se viene precisato che “sarà necessaria prima una perizia che chiarisca a chi sono imputabili i crolli d’intonaci che si sono verificati nelle quattro palazzine”. 

Riguardo alla classe politica, a titolo d’informazione, è rimasta più o meno la stessa. Anzi si sta organizzando per ripresentarsi al gradimento del corpo elettorale alla scadenza di maggio 2017.       

twitter: @mariocardone2