Due pesi e due misure per i due emicicli della Piazza Bartolo Longo, che è stata chiusa al traffico domenica 18 dicembre par consentire lo svolgimento di estemporanee partite di palla a volo, altri esercizi fisici e molti altri giochi all’aria aperta riservati specialmente ai più piccoli all’interno di strutture mobili in gomma, montate in centro città.
Allo stesso tempo altre attività (come Saturnalia, rito dello scambio dei doni nel mondo pagano e quello cristiano previsto nel cartellone degli eventi natalizi) sono stati dirottati sulle aiuole comunali.
A riguardo Alessandro Di Paolo ha commentato che serve in futuro una programmazione condivisa degli eventi destinati a chiudere la piazza principale di Pompei per una durata di tempo prolungata.
«In ogni caso bisognerebbe sempre cercare di evitare di porre ostacoli al traffico automobilistico». Ha fatto notare il presidente Ascom di Pompei, che recentemente si è reso protagonista per l’organizzazione di una clamorosa protesta civile contro l’allontanamento di sedie e tavolini dal lato di pertinenza della cattedrale della più importante piazza di Pompei.
Sulla stessa lunghezza d’onda Rosita Matrone (presidente Adap): «Perché le strutture mobili dedicate allo sport ed al gioco dei bambini non si montano nella villa comunale od in un altro spazio idoneo, all’aria aperta?».
Considerazioni che vengono girate pari pari al commissario prefettizio di Pompei, Donato Cafagna, che con le sue recenti iniziative riguardo le occupazioni di spazio pubblico ha fatto nascere (a torto o a ragione) perplessità e malumori da parte degli operatori commerciali locali che si sono sentiti discriminati rispetto a colleghi di altre città turistiche come Roma, Venezia e Firenze che non subiscono limiti del genere.
Ora commercianti ed albergatori non vorrebbero che per piazza Bartolo Longo valesse una regola ferrea per un lato, mentre quello di fronte fosse lasciato nel libero arbitrio.
twitter: @MarioCardone2
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