Dopo l’eliminazione dei tavolini da Piazza Bartolo Longo è ora in campo un progetto condiviso di restyling di piazza Esedra antistante agli Scavi archeologici di Pompei.
L’intenzione congiunta di Soprintendenza e Comune di Pompei è di conferire alla piazza il decoro che merita da un punto di vista urbanistico. Nell’occasione dovrebbero essere riviste le licenze di occupazione di suolo con lo spirito di conferire maggiore dignità a quella che nei fatti si presenta come l’anticamera di uno dei monumenti archeologici a cielo aperto più prestigiosi al mondo.
Fonti ben informate comunicano che i lavori pubblici di restyling riguarderebbero la pavimentazione in pietra lavica dell’area antistante Porta Marina ed un nuovo arredo urbano (panchine, cestini per rifiuti e fioriere).
Allo stesso tempo si coglierebbe l’occasione per conferire maggior ordine alla comunità di operatori turistici che stazionano abitualmente in Piazza Esedra allo scopo di fare commercio o prestare servizi. Ci riferiamo a quel microcosmo composto da autisti di taxi ed altri mezzi autorizzati, ai gestori di chioschi e di bancarelle, che secondo il prefetto Donato Cafagna (commissario prefettizio di Pompei) ed il generale Luigi Curatoli (direttore generale del Grande Progetto Pompei) dovrebbero collocarsi fuori dal paesaggio archeologico della città antica (lato Vesuvio).
In altre parole, il lato di Piazza Esedra che guarda agli Scavi dovrebbe restare libero dai banchi di vendita che verrebbero invece sistemati sul lato opposto (via Plinio). Praticamente sarà messa in atto nell’area archeologica di Pompei la stessa identica operazione messa in campo nella piazza del Santuario, dove per liberare la veduta della cattedrale il prefetto Cafagna - di concerto con il soprintendente Massimo Osanna - ha deciso di eliminare i tavolini dei bar dall’emiciclo di piazza Bartolo Longo.
A regime le due maggiori piazze di Pompei (che a parte piazza Immacolata non ne ha altre) opererebbero a sovranità dimezzata dal momento che l’Amministrazione comunale sarebbe abilitata a rilasciare permessi di occupazione di suolo pubblico esclusivamente per il 50% del suolo demaniale. Vale a dire quello che non pregiudica la veduta dei due principali monumenti di Pompei (gli scavi archeologici ed il Santuario della Vergine del Rosario).
Resta da dire che il progetto di restyling di piazza Esedra è già agli atti dell’Ufficio Tecnico Comunale, elaborato dall’allora vicesindaco Carmine Gambardella, architetto e docente universitario. Mancano invece i finanziamenti necessari per realizzare l’opera. Curatoli e Cafagna si dicono in ogni caso ottimisti della possibilità di accensione di un mutuo, considerato che si deve intervenire nella buffer zone Unesco più importante dell’Unità Grande Pompei. Il sito dove sta per sorgere un hub ferroviario destinato a conferire un nuovo assetto urbanistico a tutta l’area occidentale della città.
twitter: @MarioCardone2
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