Prosegue la striscia positiva degli spazi archeologici aperti al pubblico dopo i lavori di restauro e di messa in sicurezza del Grande Progetto Pompei.
Negli ultimi tempi accade frequentemente che insieme ai restauri vengano presentate alla stampa scoperte di nuovi reperti trovati nel corso di scavi decisi a completamento degli interventi all'internodel sito archeoloigco.
Alla notizia del 2 dicembre scorso (giorno dell'inaugurazione percorso per disabili agevolato) di aver raggiunto e superato i 3 milioni di visitatori, si aggiunge un altro pezzo di parco che è stato restaurato. Viene riaperta al pubblico la “Casa del piccolo Lupanare”. Poco distante si erano verificati crolli di pareti a causa delle forti piogge degli anni passati.
Nella città antica di Pompei era presente un solo lupanare. La prostituzione però non era limitata ai postriboli. Altri luoghi dove si praticava il piacere sessuale mercenario erano le taverne, le terme ed alcune case private.
Nel cuore della Regio IX, si incontra una domus denominata “Casa del piccolo Lupanare”. E’ dotata di pavimenti in mosaico e l’atrio principale affrescato. Un ambiente, appartato rispetto al resto della casa è affrescato con quadretti con scene erotiche. La cosa induce a pensare che la stanza fosse adibita agli incontri sessuali probabilmente mercenari. Al piccolo lupanare, la casa di Obellio Firmo, la casa di Marco Lucrezio Frontone si aggiunge lo scavo inedito di un ambiente totalmente occultato dal terreno. Sono i tesori restaurati o ritrovati che Pompei restituisce alla fruizione dopo gli interventi di messa in sicurezza della Regio V e IX previsti dal Grande Progetto Pompei.
Mercoledì prossimo (7 dicembre) il Direttore Generale della Soprintendenza di Pompei, Massimo Osanna, e il Direttore Generale del Grande Progetto Pompei, Luigi Curatoli, assieme ai funzionari che hanno collaborato agli interventi di scavo e di restauro, illustreranno i progetti e le nuove aree rese accessibili.
twitter: @MarioCardone2
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