“Con i giovani per i giovani”. E’ stato Don Giuseppe Ruggiero, il parroco della chiesa di San Giuseppe Sposo della Beata Vergine Maria, nel quartiere di via Aldo Moro a Pompei, a volere la fiaccolata che si è svolta stasera (mercoledì 16 novembre) per ricordare il giovane Fabiano Mazzetti, morto a 20 anni a seguito di un incidente sul lavoro presso l'industria conserviera in cui lavorava, a Fisciano. Facce tristi ed occhi colmi di lacrime.
La mesta sfilata silenziosa si è conclusa con un momento di preghiera nella stessa chiesa parrocchiale da cui è partita. Vi hanno partecipato la famiglia Mazzetti e gli amici. Soprattutto erano tanti i ragazzi che conoscevano Fabiano,
La manifestazione ha inteso richiamare, senza troppo clamore, l’attenzione di chi di dovere sulla necessità di fare chiarezza sulle cause del grave incidente capitato al giovane operaio.
La sera del 17 ottobre scorso (esattamente un mese fa) Fabiano è rimasto schiacciato dentro al vano della pressa meccanica dove era di servizio. Sulla tragedia è partita immediatamente l’inchiesta della magistratura che dovrà fornire una spiegazione oggettiva dell’incidente alla famiglia del ragazzo, al capo del personale ed alle maestranze della sua fabbrica.
Si attende una sentenza che fornisca la risposta al naturale sentimento di giustizia sociale che insorge in casi del genere. Una sentenza chiara e tecnicamente esplicativa servirà anche a fornire ai ragazzi che subentreranno al posto di Fabiano consigli utili per la maggiore sicurezza nel lavoro alla pressa della tragedia.
«I ragazzi del "Pacinotti" (l’istituto tecnico che fornisce leve lavorative alle industrie conserviere del territorio, ndr) chiedono di saperne di più - spiega Enzo Mazzetti (il papà di Fabiano) -. Il nostro dovere è fornire certezze lavorative future».
La comunità di via Aldo Moro, dove il giovane risiedeva con la famiglia (il padre Enzo, ex segretario cittadino del Pd, e titolare di un’edicola, la madre Marilù, il fratello gemello Riccardo e la sorella Ludovica) ha preso appuntamento con tanti altri amici pompeiani per la fiaccolata. Il raduno era fissato nei pressi di un caseificio del quartiere. Da lì è partita una marcia molto partecipata, affidata al raccoglimento spirituale nel ricordo di Fabiano.
La torcia accesa ha liberato il messaggio affettuoso di ogni singolo partecipante, rivolto verso il cielo. Una forma solidale per condividere un dolore che appare insopportabile. Intanto il pensiero è volato alto, rivolto a Fabiano nella speranza di quel mondo ideale che lui - come tanti altri bravi ragazzi - avrebbe tanto desiderato.
twitter: @MarioCardone2
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