Trecento interventi di contrasto all’abusivismo in questo anno 2016 è il risultato dell’impegno degli agenti della Polizia Municipale di Pompei, che operano insieme al personale comunale in un delicato settore strettamente collegato all’Ufficio Tecnico.
«Altre duecento denunce le abbiamo riposte in un dossier nell’attesa di avviare nuovi sopralluoghi a cui seguiranno probabili apposizioni di sigilli e la chiusura di attività commerciali». E quanto comunicato dal Comando dei caschi bianchi di piazza Schettini.
I vigili urbani sono deputati a contrastare illegalità edilizie e commerciali (passate e recenti) molto diffuse in tutto il territorio di Pompei, anche se l’area attualmente più monitorata è quella intorno al perimetro degli Scavi archeologici.
Esiste qualche collegamento con una recente trasmissione televisiva d’inchiesta, con l’insediamento del commissario prefettizio Donato Cafagna o con la prospettiva di costruire un centro turistico collegato ad un hub ferroviario? Non è dato saperlo, anche se l’esperienza insegna che le cose non nascono mai per caso.
Molte attività commerciali (tra le quali figurano rinomati alberghi, ristoranti turistici e negozi di cammei, coralli ed altri articoli per visitatori situati nell’area) sono state chiuse per decretazione comunale. Un danno immenso per tutta la collettività in termini di incassi mancanti e la perdita di posti di lavoro. Nessuno a Pompei (tra avversari politici e rivali commerciali) sembra intenzionato a fare un passo indietro una volta che l’ira (e l’invidia) ha preso il sopravvento sulla ragione.
«Di questo passo a Pompei resterà solo cenere». E’ lo sfogo di un funzionario della Polizia Municipale che ha fatto presente che il suo ufficio è diventato, purtroppo, il terminale di uno scontro tra “bande rivali”, che difendono commerci e presunti abusi, prima concorrenti e/o contrastanti, ora in pieno clima di presunte minacce e denunce incrociate.
Molti di questi personaggi sono (o sono stati) rappresentanti della politica o dell’Istituzione comunale. Adesso si fronteggiano con incredibile violenza. Sono partite anche denunce penali ai carabinieri finite sul tavolo della magistratura di Torre Annunziata.
Il timore è che potrebbero insorgere episodi di aggressione fisica come sono già capitati in passato. E’ tale l’intensità, la varietà e l’estensione territoriale di vicende di questo genere che molti - nell’ambiente di Palazzo de Fusco - temono (o auspicano) l’arrivo a Pompei di una commissione di accesso a presidio e tutela dell’attività del commissario prefettizio, con lo scopo di chiarire la matrice di questi conflitti che hanno prodotto una miscela esplosiva che potrebbe, prima o poi, far male a tutti o a qualcuno.
A parte il fatto che potrebbe slittare la data della convocazione elettorale per la creazione di una nuova classe dirigente.
Intanto sono andate in fumo diverse iniziative del settore privato mentre Pompei è tornata ad essere il "far west" che ha sempre rappresentato. Sulle vecchie illegalità e corruzioni a tutti i livelli molti hanno costruito enormi ricchezze. Ora sembra sia arrivata la resa dei conti.
twitter: @MarioCardone2
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