Si sta riducendo sempre di più il numero dei tecnici assunti nel 2012 presso la Soprintendenza archeologica di Pompei per far fronte alla carenza di organico (riguardo alla gestione ordinaria). Ma soprattutto per collaborare al Grande Progetto Pompei, che è notoriamente entrato in regime di proroga riguardo ai 105 milioni di euro che non sono stati ancora tutti spesi mentre non sono state ancora consegnate le opere cantierate.
La proroga è stata accordata dalla Comunità Europea a tutto il 2017. Nel frattempo, la metà di quei funzionari sono stati trasferiti mentre il pensionamento concorre (per gli archeologi) a tagliare ulteriormente la dotazione organica.
Attualmente risulta che - tra i funzionari Mibact assunti per il GPP - ad un solo amministrativo assunto corrisponda un pari trasferimento. Su nove architetti, cinque sono stati trasferiti. Su dodici archeologi assunti per intervento del ministro Dario Franceschini, cinque risultano anch'essi trasferiti.
Alla fine su ventidue funzionari assunti in via straordinaria per intervento mirato alla collaborazione tesa al raggiungimento degli obiettivi dei restauri e messa in sicurezza del Grande Progetto Pompei, la metà risulta trasferita prima della conclusione dei lavori. Resta da precisare che nella segreteria tecnica del Direttore Generale Luigi Curatoli sono al momento disponibili quattro archeologi e nove architetti, il cui contratto scade a dicembre prossimo.
Infine, per quanto riguarda l’organico dei tecnici, considerato il pensionamento di tre archeologi, ne sono al momento in servizio quindici su un organico previsto di diciannove. Peggio ancora per quanto riguarda il ruolo degli architetti, visto che a Pompei operano complessivamente otto funzionari di quel settore mentre la pianta organica ne prevede quindici.
In conclusione, per quanto riguarda mansioni più necessarie a programmare, sorvegliare, controllare e studiare le attività di consolidamento, restauro ed organizzazione interna delle attività di valorizzazione degli Scavi di Pompei, non è attualmente presente neanche la forza professionale strettamente necessaria a provvedere alla gestione ordinaria. Mentre le attività del GPP sono in stato di prorogatio.
Al 30 settembre, infine, su settanta cantieri di lavori di restauro e consolidamento degli Scavi di Pompei, solo cinquantacinque risultano conclusi.
twitter: @MarioCardone2
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