Avevano messo in piedi una organizzazione dedita ai furti di farmaci salvavita, soprattutto antitumorali, nelle farmacie. Poi li rivendevano, cagionando così un danno di oltre 2 milioni di euro.
I carabinieri di Ferrara hanno scoperto il traffico illecito eseguendo 18 misure cautelari (16 in carcere, una ai domiciliari mentre per un'altra persona indagata è stato disposto l'obbligo di firma). Due eprsone sono ancora ricercate. A molti arrestati viene contestata l'associazione a delinquere con l'aggravante di aver agito per agevolare un'associazione camorristica.
Nell'inchiesta sarebbe emerso, infatti, il legame con un noto clan napoletano che chiedeva soldi per consentire all'organizzazione di portare avanti gli affari illeciti.
I farmaci venivano piazzati in Italia o all'estero, attraverso anche società estere fittizie create a tale scopo.
Tra gli arrestati figurano anche un professionista di Pompei e suo figlio, entrambi molto conosciuti perché sono stati nella gestione della centrale farmacia “Verdura”. I due erano titolari di licenza per esportazione, ed avrebbero acquistato "sulla carta" i farmaci rubati dalle società create ad hoc per poi rivenderli in Europa.
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