Si svolgerà a Vallecorsa, in provincia di Frosinone, la prossima Missione Mariana del Rosario, guidata da don Francesco Paolo Soprano. L’Icona Pellegrina della Vergine di Pompei sosterà nella chiesa “Santa Maria” della cittadina del frusinate, da venerdì 9 a domenica 11 settembre.
Molto intenso il programma della Missione nel paese che diede i natali a don Giuseppe De Bonis, intimo amico del Beato Bartolo Longo, fondatore del Santuario e della Nuova Pompei, che aveva individuato nel sacerdote il suo più adatto successore dell’opera pompeiana.
Venerdì 9, l’Icona sarà accolta, alle 17.15, in Largo Piave, da dove, in processione, raggiungerà la chiesa “Santa Maria”. Alle 18.00, l’Arcivescovo di Pompei, monsignor Tommaso Caputo, presiederà la celebrazione eucaristica che darà inizio ufficiale alla Missione. Durante la santa Messa, il Sindaco di Vallecorsa, Michele Antoniani, donerà le chiavi della città alla Madonna di Pompei.
Sabato 10, la giornata avrà inizio con il Buongiorno a Maria e la recita dei Misteri della Gioia. Poi, la visita ai malati e, alle 12.00, la recita della Supplica. La seconda giornata di Missione si concluderà con la santa Messa e la processione presiedute da don Francesco Paolo Soprano alle 18.00.
Domenica 11, alle 10.30, monsignor Giovanni di Stefano, Vicario Generale della Diocesi di Frosinone-Veroli-Ferentino, presiederà la celebrazione eucaristica durante la quale si rinnoveranno le promesse battesimali. Alle 12.00, l’Icona Pellegrina sarà salutata con la recita della Supplica.
La Missione Mariana del Rosario a Vallecorsa sarà l’occasione per rinsaldare il legame con Pompei nato nel 1885, anno in cui don Giuseppe De Bonis iniziò la sua collaborazione con “Il Rosario e la Nuova Pompei”, periodico fondato proprio dal Longo. Sacerdote, scrittore, giornalista, poeta e grande oratore, il sacerdote di Vallecorsa era un uomo tutto dedito all’evangelizzazione, quasi profetico in alcuni suoi scritti. Tanta era la stima nutrita dal Longo per don De Bonis, che il Fondatore di Pompei scrisse all’allora Vescovo di Gaeta per avere il suo consenso al trasferimento del sacerdote a Pompei. La richiesta non venne accettata ma fu concesso al Longo di avere la collaborazione di don De Bonis al periodico. In quegli anni, Bartolo Longo ebbe modo di conoscere a fondo il sacerdote di Vallecorsa al punto da convincersi che fosse lui il più adatto continuatore dell’opera pompeiana. Ciò però non avvenne perché De Bonis morì prima, non senza aver lasciato un inno ufficiale alla Regina delle Vittorie, prova di un legame indissolubile tra un figlio e Maria Santissima.
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