Riparte l’iniziativa di costruzione dei loculi nel cimitero di Pompei, gestita su base privata, perché chi ne ha prenotato uno ha dovuto anticipare parte del costo preventivato, ma a gestione comunale riguardo alla natura della variante nel cimitero di Pompei.
Il preventivo che doveva orientare l’asta d’appalto dei lavori ha fatto molto discutere. In un primo tempo è stato detto che i costi erano eccessivi (si è parlato di loculi d’oro). Successivamente sono stati criticati i ritardi che hanno scandito i ritmi dell’ansia di molti pompeiani costretti a depositare, nell’attesa, le salme dei cari estinti in nicchie provvisorie.
Il progetto originario, concepito nel corso dell’assessorato di Manocchio (D’Alessio 2), è stato recepito nel 2014 dal Commissario prefettizio Aldo Aldi.
Oggigiorno forma la base per la ripartenza (praticamente da zero) con cui si avvisano coloro che hanno prenotato di pagare il conguaglio e formalizzare l’impegno.
In caso contrario è possibile ritirare i duemila euro versati a suo tempo (senza interessi). Giusto per la memoria, all’epoca del varo del progetto D’Alessio - Manocchio, il più intransigente oppositore fu Alberto Robetti (attuale presidente del consiglio comunale) che avversò in particolare il materiale adottato (in vetro resina) e la dimensione eccessiva dei loculi (proponeva gli ossari) alla base di un budget eccessivamente oneroso.
In ultimo (amministrazione Uliano) era stato proposto un progetto alternativo riguardo la collocazione di 500 nuovi loculi in spazi liberi dentro l’area cimiteriale, bocciando l’ipotesi originaria che ne prevedeva la costruzione all’interno del colonnato.
“La nostra era un’ipotesi che intendeva dare una sistemazione dignitosa ai morti recenti salvaguardando il decoro e la memoria dell’area preesistente”. Ha spiegato Santa Cascone, ex assessore con Uliano, che della questione del cimitero (gestione trasparente, decoro dignitoso e costruzione dei loculi preservando l’originaria pianta architettonica) ne ha fatto una bandiera politica che ha prima prodotto un discreto successo di voti poi l’isolamento all’interno della maggioranza che aveva portato (su quella piattaforma) Uliano a sindaco di Pompei.
Il ripristino del progetto originario è una scelta amministrativa che assume un valore politico emblematico con cui si intende cancellare il contributo passato di Alternativa Pompeiana - Progetto Democratico.
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