Si riparte quasi da zero a Pompei ma con un profilo radicalmente modificato sia nella maggioranza che nell’esecutivo amministrativo, in cui la componente rosa ha cambiato versione.
Di inamovibile dalla sua poltrona, resta il sindaco Nando Uliano insieme al suo vice Pietro Orsineri ed al suo staff. E’ cambiata anche la minoranza ma, a conti fatti, dopo il rimescolamento della carte, si ha l’impressione che gli equilibri politici non sono più quelli delle ultime elezioni amministrative.
Inoltre c’è un membro di maggioranza a scadenza (Luigi Ametrano) che ha dato un ultimatum ai suoi provvisori compagni di percorso. Il suo diktat corrisponde al patto di governo per Pompei che molti hanno criticato ma che, se fosse attuato, metterebbe finalmente il famoso centro vesuviano sui binari della normalità.
Bisognerà verificarne i risultati ma francamente in giro c’è molta delusione. Molti, forse troppi, sono i chiarimenti politici ed amministrativi che sarà costretta a chiedere la minoranza, al prossimo consiglio comunale (previsto per venerdì 29 luglio) a partire dal riassestamento dei conti (a dispetto di Alternativa Pompeiana) dal momento che i 600 mila euro che furono stornati dai lavori pubblici per contribuire al restauro del cimitero sono tornati al capitolo originario ma non hanno avuto lo stesso esito i 10 mila euro stornati dalla cultura a favore del conto di bilancio per le spese del presidente del Consiglio comunale.
Altra questione che non si potrà liquidare in due parole riguarda il contenuto del compromesso raggiunto tra Comune di Pompei e la società Publiparking, anche perché osservatori interni all'Ente, qualificati e competenti in materia, hanno osservato che tutto sommato, dopo un anno di attesa e spese di avvocati, è stato confermato più o meno lo stesso accordo prefigurato prima della lite giudiziaria che si è conclusa, come tutti sanno, con un verdetto che avrebbe fatto invidia a Ponzio Pilato.
twitter: @MarioCardone2
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