D'ora in poi la cittadinanza onoraria a Pompei si concede previo pagamento di un ticket (da destinare ad iniziative sociali a favore dei più poveri).
La provocazione targata Giuseppe Del Regno e Stefano De Martino, che in un primo momento avevano detto no alla cittadinanza onoraria a David Gilmour, cofondatore della storica band inglese dei Pink Floyd, punta evidentemente a far aprire gli occhi su iniziative del genere.
In un primo momento i due consiglieri di maggioranza avevano fatto clamore dichiarando: «Non riteniamo ci siano i presupposti per conferire la cittadinanza onoraria a David Gilmour».
Secondo i due del gruppo Ala, «i Pink Floyd nella loro carriera artistica si sono dimostrati bravi, diventando famosi grazie anche alla registrazione di un LP nell’arena dell’Anfiteatro romano di Pompei, intitolato “Live at Pompeii”. Il successo ottenuto grazie all’esclusiva cornice fornita al loro concerto non ha portato però benefici economici alla città. Ora Gilmour torna nell’Anfiteatro di Pompei con un concerto milionario - proseguono Del Regno e De Martino -. Il ceto dirigente locale intende inserire il cantante nell’albo d’oro dei personaggi famosi che hanno avuto significato nella storia della città. Nel caso specifico quale contributo è arrivato alla popolazione locale? Il riconoscimento della cittadinanza onoraria a David Gilmour è stato inserito tra le delibere ed alla fine è stata votato all’unanimità. Segno evidente che, provocazioni a parte, nessuno se l’è sentita di assumere una posizione impopolare».
“Felicissimo” dell’iniziativa si è detto fin dall’inizio il sindaco boy scout Nando Uliano, che ha ricordato che Gilmour e i Pink Floyd, scegliendo Pompei per il loro live, nel 1971, hanno contribuito alla sua rinomanza mondiale.
Alla fine tutti i consiglieri (maggioranza e minoranza) con la mano alzata in segno di consenso. L’opinione della gente è che tra cittadinanze onorarie, gemellaggi con altrii Comuni e patti d’amicizia, si sita esagerando nel numero e qualche volta scadendo nella qualità. A parte il fatto che il contribuente si chiede sempre in ogni iniziativa del genere: “Quanto mi costa?”.
twitter: @MarioCardone2
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