Al via la seconda fase della convenzione stipulata tra la Soprintendenza di Pompei e l’Università di Bologna nell’ambito del Grande Progetto. Prevede rilievi e studi propedeutici a successive iniziative di restauro del parco archeologico.
In primis la redazione della planimetria con rilievo fotogrammetrico e tridimensionale di una parte delle mura di origine sannitica (circa 3 chilometri e mezzo di cinta muraria) del tratto da Porta Vesuvio a Porta di Sarno. Inoltre sarà predisposto il rilievo preparatorio al restauro della domus di Obellio Firmo, patrizio possidente di origine sannitica (nella cui casa è stata rinvenuta una cassaforte).
L’abitazione è in forma articolata con due atri e diversi accessi, oltre ad un grande giardino intorno a cui si aprono diverse stanze con decorazioni di pregio. E’ dotata di terme private, altra dimostrazione del rango elevato del proprietario.
Ora l'Istituto universitario Alma Mater è pronto a condurre altri scavi dopo la conclusione dei lavori del lotto 3 del Piano della conoscenza.
La convenzione stipulata è aperta. Ne consegue che l’Alma Mater potrebbe essere chiamata a intervenire anche in altre parti di Pompei. In prospettiva si dovrebbe aprire un nuovo scavo l’anno prossimo per sondare la presenza di domus di epoca etrusca.
L’Alma Mater ha ottenuto il lotto 3 del Piano della conoscenza, nell’ambito del Grande Progetto Pompei finanziato dalla Ue. Insieme a Salerno, Bologna è stato l’unico Ateneo ad aggiudicarsi il bando, oltre ai privati.
twitter: @MarioCardone2
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