Pompei e Sant’Anastasia unite dall’icona della Vergine del Rosario, che giungerà presso la Chiesa collegiata Santa Maria La Nova il 29 giugno prossimo alle ore 16,30 per essere poi portata in processione al Santuario di Madonna dell’Arco, dove resterà fino al 3 luglio, con un ricco ed articolato programma religioso.
Anche istituzionalmente e nello stesso giorno, Pompei e Sant’Anastasia saranno città amiche.
In virtù di una relazione privilegiata connotata dal comune luogo di origine posto alle falde del Vesuvio e che le unisce in una posizione territoriale fra le più feconde al mondo, i sindaci di Pompei e Sant’Anastasia hanno deciso di stringere un “Patto di Amicizia” per sviluppare una progettualità comune di sviluppo.
Il patto di amicizia sarà firmato dai sindaci il 29 giugno, subito dopo la concelebrazione eucaristica delle 18,30 – presso la Sala Capitolare del Santuario Arco.
Entrambe le città mariane si riconoscono in una ricchezza culturale e religiosa ed in due santuari dedicati al culto della Vergine Maria, che ben pochi luoghi al mondo possono vantare e che ogni anno muovono migliaia di pellegrini che contribuiscono a rafforzare l’amicizia e la pace nel mondo intero: la Vergine del Rosario Madre di misericordia delle genti, unite dalla santa coroncina che lo stesso Papa Francesco all’Angelus del 17 novembre 2013 consigliò come medicina, “50 grani che fanno bene al cuore, all’anima, a tutta la vita” e la Madonna dell’Arco paladina di innumerevoli fedeli, molti dei quali testimoniano da secoli sia attraverso il famoso lunedì in albis in cui si rinnova il noto fenomeno dei battenti, sia con tavolette votive i miracoli e le Grazie ricevute, esposte e custodite dai Padri Domenicani, cui è affidato il Santuario.
Le Città di Pompei e Sant’Anastasia rappresentano realtà cittadine ricche di arte, di tradizioni e di storia, dalla cui sinergia potranno nascere interessanti opportunità di sviluppo delle aree.
Il “Patto di amicizia”, oltre a sviluppare strette relazioni politiche, economiche e culturali, consentirà la possibilità di mettere in campo dei progetti congiunti su scala nazionale ed internazionali, la promozione di ogni tipo di relazione sociale ed economica, la progettazione di eventi culturali e religiosi per un approccio avanzato e coerente al principio costituzionale di buon andamento dell’azione amministrativa.
«Pompei e Sant’Anastasia amiche in nome della fede e della cultura - ha dichiarato il sindaco di Pompei, Ferdinando Uliano -. Il patto di amicizia che abbiamo stretto contribuirà ad aumentare la conoscenza delle rispettive aree territoriali nelle quali, le Città di Pompei e Sant’Anastasia, sono ubicate e a migliorare le relazioni socio-economiche dei nostri cittadini. Insieme dobbiamo dialogare con voce univoca e con progettazione unica con le autorità e gli organismi nazionali, e internazionali, in occasione di qualsiasi iniziativa non solo di promozione turistica, ma anche culturale e commerciale dei due territori che riguardi la conoscenza e la diffusione dei tesori storici, religiosi ed artistici che entrambi le Città contengono».
Per il primo cittadino di Sant’Anastasia, Lello Abete, «avere in paese l’icona della Madonna di Pompei è un fatto straordinario. È un avvenimento unico per i Padri Domenicani, ma soprattutto sostenuto dalla Fede dei nostri comuni concittadini, che amano e confidano sia nella Madonna di Pompei che nella Madonna dell'Arco. E' anche un segno tangibile, per i credenti, di come la Madonna ama tutti allo stesso modo, seppur con diverse manifestazioni. Noi sindaci, coscienti della marianità dei nostri territori e proiettati in quella realtà che rappresenta il futuro, l’unione dei comuni, abbiamo realizzato con apposite deliberazioni reciproche la possibilità di stringere un patto di amicizia. Un patto che non guarda solo al turismo, già numeroso, ma guarda alle concrete possibilità che abbiamo di cooperare per offrire ai cittadini servizi e sviluppo in molti campi, dal sociale alla cultura. Il patto, che firmeremo in presenza di autorità civili e religiose, è uno strumento concreto per poter implementare l’azione amministrativa e di buon governo dei nostri territori».
(Giuseppe Piscopo)