Operai licenziati e sindacalisti con le bandiere Usb hanno protestato ieri mattina (16 giugno) fall'esterno dell’ingresso di Porta Marina degli Scavi di Pompei.
Temono che gli esiti di una gara d’appalto potrebbero mettere in pericolo i loro posti di lavoro. Pare che alcuni dei manifestanti sarebbero già stati licenziati. L’appalto riguarda la manutenzione degli impianti elettrici e dei sistemi di sicurezza di tutta la Soprintendenza archeologica vesuviana che, oltre al parco di Pompei, ha sotto la sua tutela altri siti vesuviani.
Gli esiti della gara d’appalto in questione non sono ancora ufficiali e pienamente definiti. In un primo momento si era aggiudicato il servizio la Project Automation. In seguito ad un ricorso dovrebbe subentrare la CNP, ma l’apposita commissione non ha ancora emesso il comunicato ufficiale di nomina della ditta aggiudicataria.
«Appena saputo dell’esito - hanno spiegato i sindacalisti Usb - la nostra ditta ha ridotto il servizio e licenziato 8 lavoratori».
Sta di fatto che la ditta che avrebbe licenziato non è quella che ha perso la gara ma un’altra, legata da rapporto di subappalto con la Project Automation, per cui il salvataggio dei posti di lavoro da parte della Soprintendenza si presenta più difficile e complicato.
Allo stato dei fatti, mentre un gruppo di manifestanti ha bloccato la rampa di Porta Marina Superiore (a senso unico) impedendo l’ingresso al parco archeologico, una delegazione ha chiesto di incontrare il direttore generale della Soprintendenza Massimo Osanna.
Intanto il traffico automobilistico è rimasto fermo per alcune ore. Si sono registrati rallentamenti anche all’uscita dell’autostrada Pompei Ovest, sulla A3, per i veicoli provenienti da Salerno.
twitter: @MarioCardone2
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