Il sindaco di Pompei Nando Uliano ha tagliato corto sulle voci di rimpasto dell’esecutivo.
«Non è previsto - ha precisato - chi dice il contrario vuole destabilizzare». Questo non vuol dire che nella sua maggioranza politica regni la condivisione pacifica. Tutt’altro. Inoltre i nuovi ingressi (Del Regno, De Martino e, ad intermittenza, Ametrano) hanno alterato gli equilibri e lo stesso profilo della maggioranza. Alla fine la compagine diretta dal primo cittadino ha assunto una fisionomia diversa da quella di partenza.
Ad esempio l’ingresso nella stanza dei bottoni di personaggi come Attilio Malafronte e del suo seguito conferisce una sua specificità che obiettivamente influenza (positivamente o negativamente) l’opinione dei cittadini. Sul piano pratico si assiste all’isolamento sempre maggiore del gruppo di “Alternativa Pompeiana” dal resto della squadra di comando della città.
Sabato scorso, per riferirci al caso più vicino, non c’era nessuno di loro all’evento della stipula del patto di amicizia di Pompei con Nola, che si è tenuto presso la chiesa di San Paolino (nel parco archeologico). Per farla breve è da tempo che Santa Cascone e compagni dimostrano insofferenza nei confronti del sindaco di Pompei, della giunta e del resto della maggioranza.
Non si conoscono a fondo i reali motivi a parte qualche pubblico sfogo (sono in perenne silenzio stampa) ma è chiaro che i loro “fratelli-coltelli” stanno preparando accuratamente la “trappola” per liberarsi del loro “scomodo” contributo.
Spesso in politica (come in questo caso) l’insofferenza caratteriale nasconde ben altro. L’Amministrazione Uliano, a parte qualche ricevimento di Palazzo, qualche ripresa televisiva e l’animazione estiva rivolta ai soliti intimi, riserva una sola iniziativa progettuale di spessore economico: il rifacimento di alcune strade urbane con l’impiego dei 2 milioni di euro del mutuo che sarà contratto presso la Cassa Depositi e Prestiti.
Da tempo chi lavora per l’estensione della maggioranza ha un piano B che prevede l’operazione esclusione del gruppo di Messigno. La Cascone e compagni, dal canto loro, forniscono agli avversari interni un valido alibi, prodigandosi in polemiche di periferia che finiranno col far male a tutti indistintamente (ci riferiamo sempre alla stessa area politica). Alla fine Uliano dovrà decidere come intende orientarsi e quali sono le sue reali intenzioni in materia di alleanze, dal momento che rischia di stravolgere il senso del mandato elettorale che gli è stato conferito.
twitter: @MarioCardone2
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