A cura della Redazione

Sono duecentocinquanta i controlli sulle costruzioni abusive a Pompei. Tante ne risultano dal RED (registro esecuzione demolizioni) sulla base di un pari numero di sentenze passate in giudicato.

I tempi materiali di esecuzione delle sentenze vanno però a rilento per una seri di motivi. I primi, come sempre succede in questi casi, riguardano le risorse di uomini e di mezzi economici per provvedere agli abbattimenti. Prossimamente, dalle evidenze dei Vigili Urbani di Pompei risulta che dovrebbe toccare presto ad una villa di via Casone mentre procede a rilento la demolizione, con mezzi propri, di un grosso immobile sito sulla Strada Statale 145.

Se si fa il conto, l’iniziativa in cui sono impegnati i caschi bianchi diretti dal tenente Fontanella e (part time) funzionari dell’ufficio tecnico comunale, porta a regime il risultato di appena quattro abbattimenti. Il motivo, come è stato spiegato, risiede nell’esigenza di non creare inutili allarmismi che potrebbero nuocere all’ordine pubblico.

Spesso i proprietari degli immobili abusivi, colpiti da sanzione di abbattimento, per ridurre i costi, preferiscono operare in economia. Chiedono sovente delle proroghe per dilazionare la spesa. Le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti.

«Il nostro ufficio porta avanti l’impegno riguardante il controllo sugli immobili abusivi insieme a tanti altri come i controlli sui cantieri aperti e sugli studi professionali», fanno sapere dal Comune. L’ultimo tipo di controllo ha fatto scoprire ampliamenti e irregolarità di facciata esterna e di spazi interni per un ex studio dentistico sito in via Nolana. Il fatto è che, riguardo alle costruzioni abusive ancora da abbattere, quando i vigili urbani del settore edilizia vanno a fare i controlli scoprono, in numerosi casi,  che l’immobile sta ancora in piedi. Anzi è stato ampliato negli spazi e sono aumentate le difformità legali. E’ il caso di un capannone che ospita un laboratorio di falignameria di via Arpaia che è ultimamente diventato di 150 metri quadri.

«In questi casi - spiega il tenente Fontanella - si deve redigere il verbale e si apre un nuovo fascicolo sulla procedura già avviata».

L’impressione che ne riviene è che si stiano costruendo castelli di carte non meno abusivi delle costruzioni, nella fiducia (e speranza) che sarà il tempo a ridare legalità all’edilizia privata minacciata dalle ruspe. 

twitter: @MarioCardone2

Per essere sempre aggiornato clicca "Mi Piace" sulla nostra pagina Facebook