A cura della Redazione

La polemica sulla regolarità dei parcheggi e sull’ingresso dei bus turistici nel centro storico di Pompei, è uno degli argomenti inerenti alla politica amministrativa che appassiona di più i residenti locali.

Dipende dalla circostanza che non sono esclusivamente in ballo gli interessi dei gestori delle aree di sosta (chi regolarmente autorizzato, chi meno) ma gli orientamenti dei flussi turistici che al momento, calamitati dal parco archeologico  sono prevalentemente diretti verso il lato occidentale della città vesuviana.

Bisogna anche dire che recentemente, alla cocciutaggine del vicesindaco Pietro Orsineri nel pretendere la stretta osservanza dell’Ordinanza Sindacale inerente al divieto d’ingresso nel centro storico dei bus diretti al Santuario (che prima li ospitava, a pagamento, nell’apposito spazio di pertinenza della cittadella cattolica) si è aggiunta l’iniziativa politica del duo Del Regno-De Martino che hanno sposato il patto di maggioranza in forma dinamica, nel senso di provare ad assecondarne gli obiettivi alle loro strategie politiche.

Nello specifico la loro parola d’ordine è stata: spingere un numero sempre più alto di bus a sostare nell’ampio parcheggio di Piazza Falcone e Borsellino, attrezzato dal Comune di Pompei per accogliere i visitatori diretti al Santuario di Pompei e magari anche agli scavi archeologici.

In sub ordine, è partita dai due esponenti di Ala l’istanza diretta all’esecutivo cittadino di verificare la regolarità delle aree di accoglienza dei bus (vale a dire il tipo licenza, se esiste, e rispetto della normativa ambientale).

Detto questo bisogna osservare che è la prima volta che nel novero dei parcheggi privati (direttamente o indirettamente) è entrato anche quello di proprietà del Santuario di Pompei, recentemente affidato e rinnovato nella gestione privata.

Ora il problema è: se è vero che da un lato parliamo di un’area sosta che entra in regolare concorrenza (riscuotendo un adeguato ticket) con tutte le altre della categoria, è altrettanto vero che nello specifico ci riferiamo ad un Ente cattolico di diretta emanazione romana, che sulla base di patti e leggi speciali gode di particolare autonomia e di privilegi fiscali.

Ne discende che non risulta facile né semplice per il Comune di Pompei inviare i vigili urbani nella cittadella cattolica di Pompei per verificare se il parcheggio interno osserva le stesse regole che sono imposte agli altri.  

twitter: @MarioCardone2

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