E’ stata fissata una riunione della componente di maggioranza che sostiene il sindaco Nando Uliano per decidere il profilo del nuovo esecutivo sulla base dell’istanza avanzata dal duo Conforti-Sorrentino. Ma soprattutto per dare visibilità alle nuove entrée nell’organo di governo. Ripartirà il famoso "mercato delle vacche" che Uliano aveva tanto criticato in campagna elettorale ma che si rivela l’unico sistema per risolvere problemi di equilibrio politico nella gestione del potere a Palazzo de Fusco.
Uno dei nuovi ingressi nella veste di consigliere comunale dovrebbe riguardare Giuseppe Del Regno (che subentra al posto di Andreina Esposito) mentre sarebbero disposti a rientrare (dopo il tentativo di "golpe") Di Martino e Amitrano. Più disponibile il primo dei due consiglieri, che pare assalito da una crisi di pentimento per cui insieme a Del Regno farà trionfale ingresso in maggioranza contro il presumibile riconoscimento di un posto di assessore.
Qualcuno comincia a presagire la possibilità di un rientro della Andreina Esposito con la divisa da assessore che ha già sperimentato nella gestione D’Alessio, ma pare proprio che lei non voglia saperne proprio per l’esperienza che fece in quell’occasione.
Il fatto che la settimana scorsa la giunta abbia ripreso a lavorare regolarmente significa che dopo qualche schermaglia iniziale la tensione all’interno della maggioranza si è allentata. Per la festa del papà il sindaco Uliano è stato dimesso dalla casa di Cura Maria Rosaria dopo l’incidente per il quale è stato anche sottoposto ad intervento chirurgico.
E’ presumibile che la settimana prossima sarà pronto ad affrontare la bagarre politica nella quale il problema è sempre lo stesso: trovare due poltrone nell’esecutivo pompeiano mentre ce ne sarebbe disponibile una sola (quella su cui è ancora solidamente seduta Margherita Beatrice).
Altro problema incombente è quello dell’organico dei dirigenti, dal momento che in una forma o nell’altra verrà a mancare il contributo di Michele Fiorenza (che termina il servizio nel corso dell’anno). I due problemi (quello dell’allargamento della partecipazione all’esecutivo a nuove componenti e di assumere almeno un nuovo dirigente) sembrano diversi tra loro ma sono invece uniti da uno stesso filo conduttore, perché risolvendoli entrambi in una sola volta la maggioranza potrebbe trovare la soluzione che cerca per stabilizzare gli equilibri interni.