Scontro sull'acquisizione di documenti, ancora un intoppo per il processo sui lavori al Teatro Grande degli scavi di Pompei.
Il dibattimento non parte ancora, e anche stavolta slitta l'escussione dei primi testimoni chiamati in aula dal pm Rossella Annunziata della Procura oplontina, i finanzieri Volpe e Grimaldi.
Tutto rinviato a maggio, quando il collegio di giudici della seconda sezione penale del tribunale di Torre Annunziata (presidente Criscuolo, a latere Cerco e Crasta) scioglierà le riserve sulle tante richieste di acquisizioni documentali, da "selezionare" anche tra i dodici faldoni in possesso degli uffici inquirenti.
Dunque, ancora uno stop per il processo alla gestione commissariale degli scavi di Pompei e ai lavori di restauro del Teatro Grande, conclusi nel 2009 e costati oltre 8 milioni di euro, anziché i 450mila euro previsti dal progetto.
Il principale imputato è l'allora commissario straordinario dell'emergenza Pompei Marcello Fiori, oggi presidente dei circoli “Forza Silvio”, da sempre uomo di fiducia di Bertolaso alla Protezione Civile.
Alla sbarra insieme a lui, ci sono la titolare della ditta esecutrice di quei lavori, il direttore dei lavori, l'ingegnere, progettista esterno della struttura commissariale per le opere finalizzate al rilascio dei certificato prevenzione incendi, il progettista esterno per le strutture.
Il nuovo stop rischia di far avvicinare ulteriormente la prescrizione.