La maggioranza politica che governa Pompei ha fatto sapere all’opinione pubblica locale di essere contraria all’ipotesi di creazione di una nuova struttura commerciale di grosse dimensioni sul territorio comunale. Non sarebbe conforme al tipo di sviluppo programmato per la città.
Un comunicato della segreteria del sindaco Uliano (uno staff così ricco ma i comunicati partono senza firma), chiarisce la posizione del primo cittadino di Pompei e della sua maggioranza sulla creazione di un ipermercato destinato a sorgere nell’area “San Paolo”, di proprietà della Curia mariana.
«Questa Amministrazione non può esimersi dal manifestare le proprie perplessità - dice Uliano -. Nell’azione di rilancio, avviata fin dai primi giorni dell’insediamento, abbiamo orientato lo sviluppo cittadino verso la propria vocazione naturale: quella turistica. Avremmo preferito – spiega il sindaco di Pompei - che i futuri interventi sull’assetto urbanistico della città facessero riferimento a questo comparto».
Il pensiero della maggioranza è che si debba puntare (riguardo agli investimenti) su impianti ricettivi di alto livello o su strutture di promozione culturale, per incrociare la domanda dei quotidiani flussi turistici attratti in prevalenza dagli Scavi archeologici ma anche dalla presenza nella città moderna del Santuario della Madonna del Rosario.
«Cultura e accoglienza sono per noi le due parole chiave su cui costruire il futuro della città di Pompei». Spiega ancora sinteticamente il sindaco di Pompei, che aggiunge di non essere di principio favorevole all’apertura, sul territorio cittadino, di un’altra struttura commerciale che andrebbe a penalizzare il già provato equilibrio commerciale locale. In altre parole, dice Uliano, se dopo il Centro Commerciale “La Cartiera” nasce un’altra struttura di tipo commerciale di grosse dimensioni, il piccolo commercio a Pompei sarà messo in serie difficoltà e molte famiglie locali si troveranno sul lastrico.
Il sindaco boy scout aggiunge, nella seconda parte del comunicato,che la posizione enunciata è esclusivamente «da linea d’indirizzo, non decisionale». In altre parole, come è di seguito spiegato, sindaco ed esecutivo pompeiano non hanno nessuna intenzione d’interferire sull’operatività dei dirigenti comunali che daranno direttive nella fase tecnica ed urbanistica di creazione della nuova struttura.
Il problema politico per sindaco e maggioranza è che non si può replicare alle polemiche restando sul piano teorico, perché chi amministra ha il dovere di cercare le soluzioni ai problemi, altrimenti non ha alibi. Resta il fatto che se il sindaco di Pompei è convinto che il megastore progettato non farà bene all’economia di Pompei, avrebbe dovuto almeno dichiarare che si sarebbe impegnato a convincere sull’argomento le alte gerarchie della Chiesa locale che hanno programmato l’operazione. Resta, inoltre, il problema che le polemiche a cui fa riferimento nel comunicato non si limitano al profilo politico dell’iniziativa ma impattano anche sul versante urbanistico riguardo ai cambiamenti programmati e ad altri già operati che potrebbero, per esempio, impattare sui flussi già consistenti di traffico automobilistico.
Detto tutto questo, qual è l’opinione del sindaco di Pompei? Se non intende esporsi farà probabilmente bene, per il futuro, a riflettere prima di lanciare “opinioni” che non prevedono “azioni” conseguenti.