E’ partita da tempo da Palazzo de Fusco (sede del Comune di Pompei) l’istanza diretta alla palazzina di Villa dei Misteri della Soprintendenza archeologica con la richiesta di rinnovare (e possibilmente ampliare) la convenzione che consentiva agli sportivi di ogni età di fare footing nell'area della pineta degli Scavi. Parliamo di uno dei pochi polmoni verdi di Pompei, per questo motivo di grande interesse per l’opinione pubblica.
L’istanza del sindaco Uliano, a quanto pare, è restata nel cassetto di chi, per competenza, doveva fornire una civile risposta. Ciò in barba alla cordialità dei rapporti (almeno tali nelle dichiarazioni ufficiali) raccomandati espressamente dall’Unesco. Ente internazionale che raccomanda ai gestori dei monumenti posti sotto la sua tutela di intrattenere rapporti di grande apertura sociale con la popolazione che vi convive.
A quanto pare a Pompei così non è. Per lo meno non è dato riscontrare (almeno al momento) la disponibilità della direzione degli Scavi ad aprire i cancelli della pineta (sita in prossimità di Porta Stabia) a cittadini desiderosi di qualche ora di corsa all’aria aperta, anche perché in questo periodo la pineta funge da parcheggio nell’area perimetrale. Ospita principalmente le automobili del personale delle ditte impegnate nei lavori di restauro delle domus del parco archeologico, considerato che il parcheggio di Porta Stabia è già occupato dalle automobile dei custodi.
La situazione a quanto pare è destinata a peggiorare perché nei prossimi giorni apre il cantiere sito nell’area di San Paolino dove si trovano gli uffici dei funzionari della direzione generale del Grande Progetto Pompei. Ne consegue che anche le loro automobili, che fino ad oggi hanno sostato nei viali dell’area orientale degli scavi, saranno “spostate” nel parcheggio della pineta. «E’ regolare che la direzione del Parco consenta questo stato di cose?». Il quesito è stato rivolto dai rappresentanti degli albergatori e dei commercianti di Pompei all’archeologa Adele Lagi in un recente convegno sull’Hub ferroviario (a proposito di area di accoglienza per gli Scavi). L’intervistata, giustamente, non si è espressa perché ricopre incarichi diversi dalla gestione del Parco archeologico e le sue pertinenze.
Resta il fatto che il problema rimane insoluto e non è stato finora degno neanche di un chiarimento da parte di una direzione degli Scavi che ogni giorno emette comunicati per i più svariati motivi. In conclusione, a parte le considerazioni ambientali, le associazioni ed i partiti politici sono preoccupati per tale stato di cose perché non è un bel paesaggio, per i turisti di tutto il mondo che ogni giorno attraversano via Plinio, vedere tutte quelle automobili in sosta nella pineta. Basterebbe tener presente che nelle immediate vicinanze ci sono tanti parcheggi privati dove sarebbe stato possibile indirizzare almeno gli operai delle ditte.