Un tavolo tecnico sul progetto di hub ferroviario a Pompei? Pei i Cinque Stelle rappresenta solo l’ultimo escamotage della maggioranza politica del sindaco Uliano per evitare il confronto con la gente. Con tutto il popolo di Pompei, per intenderci, perché a quel tavolo sono state invitate esclusivamente alcune categorie di cittadini, come se gli altri non contassero niente. Come se un polo ferroviario destinato a cambiare il paesaggio e la pianta urbanistica della fascia di territorio occidentale di Pompei, fosse significativo solo per commercianti, albergatori ed architetti. Mentre tutti gli altri (operai, contadini, floricoltori, studenti, medici, avvocati, sanitari, religiosi, impiegati, ecc.) fossero cittadini di serie B.
Hanno un buon motivo per criticare l’iniziativa del tavolo tecnico (convocato per martedì 2 febbraio) riservato agli “addetti ai lavori”, Fabio Liguori, Virginia La Mura e gli altri esponenti del M5S di Pompei. Sostengono che problematiche comuni devono essere risolte solo ascoltando il parere di tutti. E’ un metodo semplice targato 5 Stelle che se sta avendo tanto successo è perché offre il risultato finale migliore. E’ quanto loro stessi hanno fatto nel convegno svoltosi domenica 31 gennaio presso il ristorante “Picciulino” in cui, diversamente dal modo di operare di Uliano e compagni, è stata aperta la partecipazione a tutti i cittadini dei comuni della buffer zone di Pompei. I movimenti locali hanno portato i loro progetti articolati per territorio.
L’idea condivisa nel M5S è che il sito archeologico di Pompei rappresenta il centro del parco turistico culturale vesuviano che si estende fino a Portici, ed offre una serie di opportunità economiche che possono convivere in uno scenario mutante tra mare, fiume Sarno e Vesuvio. Il compito della politica è di mettere in rete le diverse iniziative economiche con il volàno delle sviluppo turistico espresso dai milioni i visitatori e turisti che arrivano ogni anno attratti dai siti Unesco (Pompei, Ercolano, Oplonti e prossimamente Stabia).
Per questo motivo la popolazione di ogni segmento del territorio vesuviano-costiero deve orientarsi come una famiglia consapevole che l’attività di ogni membro non può fare che bene a tutta la comunità.