La polizia Di Pompei ha elevato nei giorni scorsi una multa superiore ai 500 euro a tre esercizi pubblici del centro storico di Pompei, che intrattenevano la clientela con la musica oltre la mezzanotte (orario massimo fissato dall’ordinanza sindacale che disciplina la materia).
L’iniziativa ha dato luogo alla replica accorata del consigliere comunale Pd Bartolo Martire nel corso dell’ultima riunione della seconda Commissione consiliare. «Con queste misure così severe si scoraggiano i giovani che hanno intenzione di investire a Pompei». Ha argomentato Martire, segnalando che l’infrazione sanzionata ha riguardato lo slittamento di una manciata di minuti oltre l’orario massimo consentito. Lo stesso consigliere d’opposizione ha successivamente informato i colleghi che, dopo una batosta del genere, qualcuno di quei giovani sta pensando seriamente di chiudere il proprio locale.
Molti dei presenti alla seduta della Commissione (sia esponenti della maggioranza che d’opposizione) hanno convenuto con Martire che il Comune deve fare di tutto per incoraggiare le iniziative dei giovani imprenditori. «Le cariatidi del commercio locale (detentori deli poteri forti, ndr) non vengono mai toccate - ha aggiunto Martire nel corso del dibattito -. E’ come sempre prima ai giovani che tocca subire la rigidità delle regole del commercio locale».
Come succede spesso in quetsi casi, argomenti del genere vengono a galla quando si parla di mettere Pompei sui binari del turismo condiviso, dal momento che mancano ancora nella città vesuviana opportunità paritetiche, non solo a causa dell’assenza totale di servizi comunali d’accoglienza ma anche per via della stessa forma mentis del ceto dirigente locale, che troppo spesso, nelle iniziative pubbliche concrete, non mette in pratica le forme d’apertura ai giovani imprenditori che a chiacchiere erano state predicate fino al giorno prima.