A cura della Redazione
“Prima i servizi turistici poi viene, se necessario, la tassa di soggiorno”. E’ il pensiero di Rosita Matrone, presidente Adap di Pompei, che si è detta nettamente contraria all’istituzione della tassa di soggiorno perché destinata ad aumentare il divario in termini di concorrenza tra Pompei e la penisola sorrentina riguardo alle tariffe alberghiere. “Già abbiamo le tariffe più basse a parità di stelle, la tassa di soggiorno, in mancanza di servizi, incrementerà il nostro svantaggio (degli albergatori pompeiani, ndr) riguardo alla concorrenza”. Il rapporto tra servizi turistici e tassa di soggiorno è come quello tra l’uovo e la gallina: c’è bisogno degli uni per produrre l’altra. In poche parole se mancano i fondi finanziari non si possono creare i servizi ma è anche vero che se non ci sono i servizi turistici a Pompei gli alberghi hanno meno clienti della concorrenza. Un ragionamento che hanno capito i politici pompeiani ed hanno trovato il modo per mettersi d’accordo sulla tassa di soggiorno nell’interesse complessivo della città, che è stata deliberata nella misura di 1,50 euro al giorno dopo un dibattito serrato in commissione consiliare. La presidente dell’associazione degli albergatori pompeiani si è opposta al provvedimento tuonando in assise di non essere stata sentita nella fase finale della delibera ma Alfonso Conforti, presidente della prima commissione e cervello dell’iniziativa fiscale che punta a varare un piano di servizi turistici, si è difeso assicurando l’istituzione di una commissione che controllerà la spesa dei soldi incassati per il miglioramento dell’accoglienza a Pompei. In consiglio comunale è prevalsa la strategia della mediazione collaborativa quando l’opposizione ha presentato cinque emendamenti alla delibera della maggioranza che ha riguardato il merito, le esenzioni per minorenni ed anziani ed il ristoro economico per gli albergatori per l’incasso della tassa. Una collaborazione tra maggioranza ed opposizione che ha portato al voto unanime della delibera, instaurando la prassi di una qualità di dialogo politico che si era visto poche volte prima in questa fase amministrativa. La speranza è che con l’anno nuovo cominci una fase più produttiva della politica locale.