Dopo un dibattito in Consiglio comunale (all’epoca la misura fiscale faceva riferimento per iniziativa al vicesindaco Orsineri), arriva in Commissione istituzionale la discussione sulla tassa di soggiorno.
A questo punto non appare più procrastinabile una misura fiscale che serve a finanziare i servizi aggiuntivi all’accoglienza turistica a Pompei, considerato che è molto arretrata in questo settore nonostante possieda attrattori di elevata rinomanza.
Questo è il motivo per cui se ne è parlato nella I Commissione consiliare. Un dibattito a cui sono stati invitati i rappresentanti dell’associazione alberghiera e dei bed & breakfast. Le associazioni di categoria si sono presentate con ricchi dossier di contro-proposte richiedendo riduzioni e sconti per la loro clientela. La proposta di fissare a 3 euro la tassa di soggiorno, a detta di molti, appare eccessiva per cui è probabile che sarà ridotta a 2 euro. I rappresentanti delle associazioni di categoria hanno chiesto ai politici pompeiani di dimostrare, conti alla mano, la fattibilità dell’iniziativa fiscale, inserendo in un conto economico complessivo tariffe, statistiche, introiti della tassa a regime ed impieghi prospettati per i servizi pubblici.
E’ su questa base concordata che è stata aggiornata la riunione. «Ho chiesto all’Azienda del Turismo le statistiche aggiornate sulle presenze alberghiere a Pompei per il 2015 - ha dichiarato il presidente della I Commissione (Affari Istituzionali) Alfonso Conforti -. Riguardo al rapporto con gli operatori del settore alberghiero - ha proseguito - è mio personale proposito l’istituzione di una consulta aziendale con la partecipazione degli esponenti delle categorie turistiche del settore dell’accoglienza. Sarà a questi interlocutori che competerà concordare con l’Amministrazione comunale di Pompei la politica delle tariffe, le convenzioni speciali e le conseguenti iniziative, tra cui l’istituzione dei servizi turistici e le strutture urbanistiche per l’accoglienza».