«Gente di malaffare non ci fate paura». Così scrive il sindaco boy scout di Pompei, Ferdinando Uliano, il giorno dopo la diffusione per le strade citadine di un volantino anonimo che infanga la sua immagine di uomo pubblico e quella dei suoi più fedeli collaboratori.
«Vado avanti facendo pulizia di tutto il marciume. Sono fiero ed orgoglioso di avere al mio fianco una squadra che lotta con me per riportare la legalità e la trasparenza a Pompei», conclude il messaggio di Uliano che, infine, promette: «Golpe, volantini e lettere anonime non ci fanno paura».
Parole che meritano l’approvazione e la solidarietà di tutta la gente perbene di Pompei, perché la politica non si fa con le calunnie ed i volantini anonimi. Dopo oltre quaranta anni che la città di Pompei è stata avvilita da tali forme degradanti di manifestazioni, la società civile sta finendo con l’isolare i “soliti noti” che hanno stancato con forme di comunicazione che dimostrano incapacità democratica di confronto serio (oltre all’ignoranza scolastica).
L’amministrazione Uliano non è esente da errori. Le critiche sono il sale della politica ma vanno mosse mettendoci sotto il proprio nome e cognome invece di avallare con l’anonimato calunnie ed esagerazioni. Giusto per restare nel tema delle critiche, prima di concludere va fatto notare al sindaco di Pompei che nella foga dell’attacco agli estensori anonimi del volantino che lui coraggiosamente ha pubblicato su Facebook, si è fatto prendere la mano attribuendosi (insieme a diversi collaboratori, ma non tutti) una “verginità politica” a cui non ha diritto quando afferma «andremo avanti facendo pulizia di tutto il marciume che avete creato».