A cura della Redazione

“Un buon perdente è apprezzato dalla gente, in politica, più di un cattivo vincente”. E’ una considerazione che ci viene in mente dal momento che è stato affisso sui muri di Pompei un manifesto che riporta una garbata lettera, aperta ai concittadini, firmata Pietro Amitrano (l’(ex) assessore silenzioso). Vale a dire il professionista cattolico che a Pompei è stato prestato alla politica e che, dopo essersi candidato alla fascia tricolore, ha conseguito almeno due insuccessi nella  sua pur breve esperienza pubblica. Ma che alla fine è uscito a testa alta e a polmoni pieni. Per dirla in breve, ci ha guadagnato nella considerazione dei suoi concittadini e degli stessi contendenti politici (ricordiamo le parole di stima nei suoi confronti dei consiglieri d’opposizione nella conferenza stampa che ha contestato la nuova maggioranza politica “arricchita” dal contributo di Attilio Malafronte).

Nel corso della sua esperienza politica Amitrano ha esibito lo stile di persona “normale”. Comportamento che lo  ha reso  un politico “speciale” agli occhi dei pompeiani per il semplice motivo che ai piedi del Vesuvio la normalità è considerata sinonimo di ingenuità.

Un modo di pensare prevale a Pompei, che ha messo furbizia ed arroganza al primo posto nella scala dei valori sociali. Il risultato (in termini di concretezza, progresso  e rapporti sociali) è sotto gli occhi di tutti. Dal manifesto di Amitrano emerge subito la prova di un diverso registro della politica a cominciare dal tono, dal profilo basso che non offende gli avversari politici. Non spara a zero sull’ex alleato, anche se mette in evidenza le sue contraddizioni di pensiero e di sostanza. Difende i suoi risultati amministrativi (soprattutto nella redazione del bilancio di previsione dove ha contribuito a non far lievitare le tasse contenendo le spese) ed evidenzia i contributi che non sono arrivati a conclusione, perché molti alleati di maggioranza (quella esistente prima della attuale) sono stati distratti  da programmi di tutt’altra natura.

Intervistando l’ex leader di “Insieme per la città”, si apprende che è intenzionato a riprendere l’iniziativa politica. Intanto si limita alla critica, da osservatore esterno, della decisione dell’esecutivo pompeiano di decurtare di centomila euro l’attivo di bilancio per luminarie ed eventi natalizi. «E’ una voce di spesa che non rovina gli equilibri preesistenti ma che obbliga a cancellare altri obiettivi di spesa assunti in precedenza - argomenta Amitrano -: mi riferisco ai lavori pubblici ed in particolare all’iniziativa di costruire bagni pubblici in piazza Immacolata».

A ben vedere, il sindaco boy scout Nando Uliano ha commesso l’ennesimo (e forse ultimo) errore nell’essersi privato di un protagonista dell’esecutivo che contribuiva positivamente con la sua immagine di persona onesta, mentre gli ha preferito soggetti che non rappresentano nessuno.

Il fatto che escano fuori manifesti e partano iniziative associative da clima elettorale, è un segnale d’allarme per lui che aspira al suo secondo panettone natalizio ma... attenzione a non fare indigestione.    

Di seguito, il testo integrale del manifesto.