Gli studenti di Pompei hanno manifestato in piazza per i trasporti pubblici e la biblioteca comunale. Riguardo ai primi, inutile parlare dei disservizi sulla linea locale di Circumvesuviana e Ferrovia dello Stato. Sul versante più locale bisogna dire che la linea urbana (prima discontinua ed imprecisa negli orari e nelle fermate) ha acquistato una regolarità migliore relativamente alla puntualità sulle fermate, anche se restano in campo le lamentele sull’inefficienza di alcuni percorsi. Per esempio un ragazzo che intende prendere in via Aldo Moro il bus della ditta Eredi D’Apice, titolare del servizio di trasporto urbano per tutta Pompei, al fine di recarsi al centro cittadino, deve fare necessariamente un lungo giro, attraversando buona parte della periferia sud. Il che comporta, a parte la passeggiata, che non è affatto panoramica, l’attesa di una ventina di minuti mentre, in bus, ce ne vorrebbero solo cinque per raggiungere direttamente il centro.
Altro problema spinoso a Pompei (sempre accantonato nonostante le promesse) è quello della biblioteca comunale. Al bravo Pietro Orsineri, che ha esordito nell’Assessorato alla Cultura parlando di questo argomento (inutile parlare della degradante odissea che ha riguardato i testi della comunità che un noto magistrato ha cercato inutilmente di rintracciare e catalogare, perché è argomento già ampliamente dibattuto) ricordiamo la triste storia del suo predecessore nell’incarico alla Cultura. Il dottore Ebreo (persona stimabile per molti motivi) che al suo primo ingresso a Palazzo de Fusco dichiarò (appunto come Orsineri) di voler restituire la biblioteca comunale ai giovani ed al ceto intellettuale di Pompei. Per farla breve, Ebreo è tornato a casa dopo nove anni di sindacatura D’Alessio con il rammarico di non essere riuscito a mantenere la parola.
Orsineri ci pare incamminato sulla stessa strada, anche se bisognerà vedere quanto sarà lungo il suo percorso politico al seguito del sindaco boy scout. A titolo d’informazione, le ultime notizie sulla biblioteca comunale davano la sua collocazione presso un edificio scolastico sito in via Sacra. Il progetto era di creare una moderna ed attrezzata area pubblica che avrebbe dovuto diventare un luogo d’incontro per i giovani del territorio. Ad Orsineri il compito di rinsaldare le speranze dei giovani di Pompei che hanno giustamente cominciato a protestare.